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Bye Bye Noel, Liam va da solo

Gli Oasis non torneranno più. Ora esistono i Beady Eye che ne conservano il sound ma puntano a evolverlo. Saranno ospiti all’Heineken Jammin Festival il prossimo 9 giugno. Ma suonare prima dei Coldplay li irrita. Poche parole ma decise. Il passato è passato, ora esistono solo i Beady Eye.

Liam-Gallagher

In realtà sono gli Oasis, ma senza Noel. Segnale inequivocabile che la band culto degli anni Novanta e della prima parte del Duemila è entrata del museo del brit-pop.  Lo dice lo stesso Liam, che abbiamo incontrato a Milano, negli uffici di Live Nation, dove si è recato, con i suoi (vecchi) compagnia d’avventura Andy Bell, Gem Archer e Chris Sharrock, a ufficializzare la partecipazione all’Heineken Jammin Festival, in programma a Mestre dal 9 all’11 luglio. Loro ci saranno la serata d’apertura.

Mister Gallagher conferma che gli Oasis non torneranno?

«Non siamo ridicoli. Da tempo non sento mio fratello, ma temo che prima o poi dovrò risentirlo».

Ma che è successo con Noel?

«Una discussione come mille altre, ma stavolta è stata l’ultima».

Tagliati tutti i rapporti?

«Al momento sì. Non ci siamo più visti né sentiti e nei nostri concerti non facciamo alcuna canzone degli Oasis».

Ma ve le chiedono?

«No vogliono sentire i Beady Eye».

All’HJF dopo di voi suoneranno i Coldplay.

«Dovremmo essere noi gli headliner».

Lei adora gli anni Sessanta: i gruppi rappresentativi di quel decennio?

«I Beatles e noi».

Voi?

«Esistevamo già, non ve ne siete accorti?»

Supervisore dell’album Different Gear Still Speeding è Steve Lillywhite.

«Siamo entrati in studio con le canzoni contate e le idee chiare. Il nostro è un disco corale, non ci sono protagonismi. Non ci serviva un tutor ma un operativo-esecutore».

Una canzone si intitola Four letter word: che significa?

«Lascio libertà di interpretazione».

In slang è un modo gentile per mandare qualcuno a quel paese.

«Lo so».

E parla di una persona che se ne va.

«So anche quello».

Una parola di 4 lettere è… Noel.

«Vedeteci quel che volete».

Come è un concerto dei Beady Eye?

«Suoniamo tutto l’album, più un paio di b-side e di cover, tra cui Songs of the stage dei World of Twist, band che ci ha molto influenzati in gioventù»

Progetti futuri?

«Un nuovo disco. Più caratterizzato. Così la smetteranno di dire che ricordiamo gli Oasis».

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Giornalista musicale, lavoro a Sky TG24

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