Chi l’ha detto che l’erba cattiva è…cattiva? Quella coltivata da Emis Killa è molto buona e fa ballare e meditare. Nella nidiata dei giovani rapper in arrivo, un posto in prima fila va a questo milanese di origini sudiste che spara parole e rime così in fretta da laurearsi campione italiano di freestyle, una tecnica dove bisogna improvvisare un testo seguendo il ritmo della base musicale.
Ora esce col suo primo disco, firmato Carosello, che si intitola “L’erba cattiva” e tra gli altri può vantare la collaborazione di Marracash, Fabri Fibra e Gué Pequeno. Per chi ama i numeri i suoi video hanno superato le 10 milioni di visite su youtube, sono più di 160mila i fan su facebook e oltre 40mila persone hanno seguito il suo primo tour. Da anni offre musica gratis e ora, per i suoi fan, è il momento di saldare il debito: <E’ un passaggio obbligato –racconta- per farsi conoscere bisogna essere generosi. Ecco perché mi auguro che i miei fan si sentano in debito: per anni ho messo in rete brani a costo zero e ora che esce il disco compratelo!>. L’obiettivo è conquistare nuovo pubblico. Ssul web è popolare ma stabile dunque bisogna nuotare verso nuove spiagge.
Tra le tag dell’hip hop due sono gettonatissime, fra e spacca: <Fra significa fratello e noi lo siamo un po’ tutti.. Il rap porta a fare gruppo. Invece uno spacca quando tutti iniziano a parlare di te. La mia musica è distinguibile. Ma il vero spacco avviene quando spopoli anche al di fuori del web. Per altro io sono certo che sarei emerso anche senza la spinta del web. Anzi fossi nato un po’ prima avrei venduto tanti dischi. Oggi il mercato discografico soffre ed è per questo che il web diventa fondamentale: una volta per spaccare dovevi essere appoggiato da radio e televisione oggi basta caricare dei video in rete e fare in modo di essere identificato. E il mio album si chiama “L’erba cattiva” perché è la canzone che forse sento più mia. E poi non muore mai>.
Ora che il successo comincia a sorridergli, Emis Killa si può togliere qualche sassolino dalle scarpe, che sono sneaker semplici e non quella “gonfie” da rapper. Dice che l’invidia altrui lo ha sottoposto a un “hating” pesante, un odio pesante accompagnato da insulti e critiche e infatti ha tatuato sul collo “l’invidia fa male solo agli invidiosi”. E’ uno dei tanti tattoo che coprono il suo corpo. Lui è un alfiere dell’hip hop, un nuovo cantautore: <Il rap è la voce della gente. Rock e pop sono piatti e le poche novità sono fatte con lo stampino. Ascolto tanta musica ma non percepisco alcun messaggio. Basta parlare d’amore. Noi siamo auto-didatti e orfani, per fortuna, dei reality>.
Nei testi di Emis Killa ci sono ironia e sarcasmo. Ci sono dei graffi che ricordano quello che a oggi è rimasto il solo hip hop europeo cattivo, quello francese: <Lì ci sono le banlieu e i ghetti, lì a fare rap sono criminali veri e gente arrabbiata. E’ una nazione multietnica e lì se spacchi vendi anche 100mila copie, numero in Italia ai confini dell’impossibile>. A meno che tutti coloro che hanno attinto alla generosità di Emis Killa in questi anni non decidano di saldare il debito comprando “L’erba cattiva”.
grande emis …..<3
sn d’accordo… =D