“Good Luck” è il nuovo disco dei Giardini di Mirò ed è nato da una gestazione lenta e coccolata dalla bella cornice della campagna emiliana. Un lavoro casereccio e a più fasi, che porta dentro di sé tutta la determinazione e la tenacia del gruppo. Un album che amano condividere con i propri fan, come ogni loro esperienza. Note Spillate ha intervistato per voi i Giardini di Mirò, tra fortuna e futuro. Sperando che vadano di pari passo.
La musica è sempre stata dentro di voi sin da bambini?
No, inizialmente no. A noi piace pensare e rifarci alla funzione sociale della musica, che è una sorta di via d’uscita dalla routine della provincia. La musica serve a trascorrere il tempo in modo piacevole, a stare insieme.
Da dove nasce il titolo del nuovo album?
E’ il primo titolo che ci è venuto in mente. All’inizio ci sembrava eccessivamente scaramantico. E’ sicuramente legato al momento che stiamo vivendo. Ci piaceva ritrovare una dimensione collettiva, dove problematizzare quello che ci sta intorno. Gramscianamente ci piace parlare di pessimismo della ragione e di ottimismo della volontà.
Che influenza ha la campagna emiliana nella vostra musica?
Siamo nati e cresciuti nella campagna emiliana. Abbiamo imparato ad affrontarla, talvolta può essere un posto paranoico. Noi però l’abbiamo interiorizzata, per noi hanno un grande valore questi luoghi.
Questo è il vostro quinto album ed è stato definito come un lavoro “casereccio”, quasi fatto in casa.
E’ stato prodotto a Correggio, nella bella campagna emiliana. Dentro il nostro album c’è tutto il verde e il profumo dell’Emilia.
E’ stato realizzato in più fasi, vero?
Sì. E’ un disco eterogeneo. Non eravamo convintissimi, cercavamo di navigare a vista.
Qual è il messaggio che trasmette “Good Luck”?
Coerenza, tenacia e desiderio di condividere un percorso difficoltoso ma che porti a un risultato finale, positivo, si spera.
Avete suonato molto in Germania, vero?
Siamo andati dalla periferia emiliana a quella di Berlino. I Giardini di Mirò hanno il desiderio di “arrivare altrove”.
Progetti per il futuro? Tour?
Sì, abbiamo in programma un tour, che per un cantante è il lavoro più gratificante.
Un bel rapporto con i fan, quindi?
Decisamente. A noi piace stare insieme alla persone e condividere con loro i nostri momenti sul palco, sono loro che fanno sì che tutto per noi, sia un po’ migliore.
(Intervista a cura di Barbara Giglioli)