Robbie Williams è tornato. A dire il vero non se ne è mai andato ma questa volta riappare per riprendersi la corona di re del pop. Ammesso che qualcuno sia mai riuscito a portargliela via. Ma in giro non si vede concorrenza. E quella che c’è lui la distrugge. Note Spillate ha incontrato Robbie Williams a Milano, nel suo albergo. Era nel capoluogo lombardo per partecipare a X Factor, per presentare la sua linea di abbigliamento Farrell e soprattutto l’album “Take the Crown” in uscita il 6 novembre 2012.
Mister Williams ambizioni da numero uno?
Eccome. Sono un numero uno. Questa volta ci ho messo la faccia.
In passato?
Un po’ meno.
Cioè?
Il precedente “Reality killed the video star” ho lasciato che andasse come voleva. Non ci ho neanche abbinato il tour. Ora sono uscito dal sound che ha accompagnato i miei precedenti cinque dischi. “Take the crown” è una compilation di hit. Dentro c’è pop, hip hop, swing…tutto insomma.
Finito con i Take That?
E’ stata una vacanza. Ma se ci fosse un bel progetto io ci sto. L’album “Progress” è andato benissimo. Se ne facessimo un altro che vende il 50 per cento in meno e ha il 50 per cento in meno di critiche positive sarebbe comunque un successone.
Come è la vita da papà?
E’ cambiato tutto cosmicamente, spiritualmente e finanziariamente. Un figlio è una cosa solida che si può toccare. Ne voglio altri.
Punta a una famiglia numerosa?
Sì. Farò ancora uno, due dischi e poi divento papà. E giocherò a golf.
Si avvicina ai 40 anni.
Lo so. Mancano ancora un po’ di mesi. E’ come camminare sul crinale. Oggi tutti guardano Taylor Swift, Rihanna e Beyoncè. Verso i 40 è tutto più veloce ma sono tranquillo.
C’è un ritorno delle boyband.
Tipo?
One Direction.
Ma per loro è tutto facile. E anche per gli altri. Il mazzo ce lo siamo fatti noi aprendo la strada.
Chi le piace?
Bruno Mars, Kayne West, Michael Bublè.
Dura la vita da re del pop?
Quando sei in cima c’è sempre chi ti tira mer.. addosso. Si diventa vittime dei pregiudizi, si va in depressione.
Capita a tutti?
Sì. E’ accaduto agli U2. Ma loro sono vere popstar. I Coldplay fanno belle melodie ma non sono popstar.
Non li ama, eh?
Chris Martin come ha potuto chiamare sua figlia Apple? Mi fa ridere. Una volto li ho incontrati e scherzando la ho ribattezzata Melon. La mia si chiama Theodora Rose, un nome normale.
Un altro che non ama?
Justin Timberlake meglio continui a fare film.
Ora è anche stilista?
No. Ho una linea di abbigliamento maschile che si chiama Farrell. La ho presentata a Milano in Coin. Io faccio marketing, non creo.
Porterà “Take the Crown” in tour?
Certo. Sarò a San Siro nel giugno 2013. Vi aspetto.
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