Raphael Gualazzi mostra i muscoli! Quelli che solo chi ha del genio può mostrare. Il pianista di Urbino è sulla via di sanremo e in uscita con un album che si intitola “Happy mistake”. Al Festival porta “Senza ritegno” e “Sai (ci basta un sogno)”. All’Ariston nel 2011 vinse con “Follia d’amore” nella categoria nuove proposte. Note Spillate lo ha incontrato.
Ci parli di Happy Mistake
E’ il proseguimento naturale di “Reality and fantasy”. E’ la sua espansione. Tanta musica acustica, appena una venatura d’elettronica. Il solo punto di contatto col lavoro precedente è la line-up dei musicisti.
La cover è curiosa, sembra la capanna di Betlemme.
Nessuna navità, è una creazione di Laurent Seroussy: sono tre pianoforti bruciati e maltrattati. Sembrano una casa ma non è un luogo fisico, è la casa della musica.
Lei dove vive?
A Londra.
Come mai?
Ho bisogno di muovermi. Ho la mia etichetta italiana, la Sugar, a Milano e quella internazionale a Parigi.
E ha scelto Londra?
Sì. E’ comoda.
Si sente cresciuto molto artisticamente?
Molto. E sono cresciuto sul campo
Che vuol dire Happy Mistake? Un felice errore?
La leggo di più come una felice coincidenza, un avvenimento casuale che porta un risulato bello e inatteso. Imprevedibile.
Come definisce il suo jazz?
Non ha nazionalità: ognuno ha la sua musica ed è bello farla conoscere in più paesi possibili. Io sono ruspante, genuino. La mia è musica, sono gli strumenti che suonano!
“Senza ritegno” ha uno sviluppo armonico particolare.
Interagiscono due a solo di tromba di Fabrizio Bosso. A Sanremo Fabrizio sarà con me e ricreeremo questa magia.
Il venerdì il festival omaggia la sua storia: che brano ha scelto?
“Luce” di Elisa.
Con “Improvvisazione sui temi di Amarcord” omaggia Fellini.
Sono marchigiano però mi sento molto vicino alla filosofia di Fellini. Noi marchigiani del Nord siamo più vicini alla Romagna.
Cosa le piace di lui?
La spontaneità che aveva nel ritrarre la condizione umana. E’ un Happy Mistake per la sua condizione imperfetta.
Omaggio a Verdi con “Questa e quella per me pari (non) sono”.
Mi sono ritrovato nelle tematiche ironiche di questa aria del Rigoletto.
Dopo il Festival ci sarà il tour.
Attraverserò l’Italia cin tre coriste e sette musicisti. Debutto il 6 aprile a Senigallia
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