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Jannacci, quelli che… ci lasciano soli

Una cover di un album di Enzo Jannacci

E ora i scarp de tennis le usa per passeggiare tra le nuvole. Enzo Jannacci ci ha lasciato… ma a noi ci piace usare il verbo in altra accezione: ci ha lasciato tante cose, tante canzoni, tanti pensieri, tante emozioni. Ma in tutto questo patrimonio la sola cosa che ci viene da dirgli, con un po’ di magone, è “no tu no”. Geniale e fascinoso questo medico generico che di giorno andava in ospedale e la sera a cantare. Era il volano di un mondo al quale hanno appartenuto, tra gli altri, Giorgio Gaber, Cochi e Renato, Massimo Boldi, Diego Abatantuono, Beppe Viola. Si ritrovavano prima al Santa Tecla. Poi al Derby. O nei locali “un po’ per male che si chiamano Trani a gogo”. La colazione era da Gattullo. La nostalgia di quella stagione che la notte si mordeva ce la ha lasciata in eredità. Ti auguriamo un neverending tour con qualche amico che hai ritrovato e col quale sarai già lì a fare bisboccia.

Ciao Enzo e grazie… da Note Spillate che oggi diventa, per te, Note Stellate

notespillate

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Giornalista musicale, lavoro a Sky TG24

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