0

Luke James, l'uomo della rinascita!

Luke James

Definito “vera star” da Beyoncè, Luke James è stato scelto da Beyoncé per aprire il suo “Mrs. Carter Show” in Europa. Nonostante l’orgoglio per quello che sta facendo con la popstar americana, Luke, che Note Spillate ha incontrato prima della sua esibizione al Forum di Assago, unica data milanese del tour, è apparso come un ragazzo con i piedi per terra che non ha paura di mostrare quanto vale e di fare dei sacrifici per questo.

Questa non è la sua prima collaborazione con Beyoncè, che cosa c’è di diverso in questo progetto e qual è la parte più bella di questa esperienza?

Intanto questo è un tour mondiale ed è una cosa pazzesca! Poi in questo periodo ho fatto molte esperienze grazie alle quali sono maturato e che mi hanno fatto capire chi sono come artista. Certo il fatto che non sia la prima volta che mi chiede di lavorare insieme e di aprire un suo concerto è una realizzazione personale e costruisce il mio spirito e la mia morale artistici, perché significa ottenere il rispetto e la stima di una grande artista come lei.
Beyoncè ha manifestato il suo desiderio di farla conoscere in Europa. Qual è stata la reazione del pubblicoalle sue performance?

Il pubblico solitamente costruisce la sua opinione su di te lungo la strada, vuole vederti lavorare sodo e io credo di mettercela tutta per questo. La parte più difficile è rimanere coerenti con se stessi, con ciò in cui si crede e con ciò che si vuole diventare come artisti perché credo sia più facile ottenere l’appoggio del pubblico quando si continua a credere fermamente nelle proprie idee. Il pubblico è diverso da città a città e si comporta in maniera diversa. Quello statunitense è molto più difficile, meno disposto a perdonare gli errori, vuole che un’artista sia disposto a mettersi al rogo per lui. Sono convinto però che tutti gli sforzi valgano sempre la pena di essere compiuti.
Lei non è solo un cantante ma anche un cantautore e ha già scritto per Justin Bieber, Britney Spears e Chris Brown. C’è qualcuno con il quale non ha collaborato ma con il quale le piacerebbe lavorare?

Mi sarebbe piaciuto collaborare con Marvin Gaye ma purtroppo è morto e quindi potrebbe accadere solo in un mondo ideale. Ad ogni modo stimo tanti artisti tra i quali Beyoncè e mi piacerebbe anche creare della musica con lei. Anche se non mi ha chiesto di scrivere una canzone per lei, solo il fatto di aprire i suoi concerti è già abbastanza grandioso. Inoltre mi piacerebbe lavorare con James Blake.
Cosa c’è dietro le sue canzoni? Sono autobiografiche?

Ogni tanto scrivo per qualcuno in particolare e racconto una storia, ma spesso scrivo anche semplicemente per me stesso, parlo delle mie esperienze o di qualcosa che mi è stato raccontato. Questo mi rende le cose molto più semplici ma complicate allo stesso tempo, perché cerco di essere onesto e vedo la musica come una sorta di terapia, un modo per sfogarmi e far conoscere qualcosa di me.
Tra i suoi progetti futuri c’è anche la partecipazione in un film, cosa può dire al riguardo?

Il film è un musical per le vacanze intitolato “Black Nativity” e racconta la storia di Giuseppe e Maria mentre cercano rifugio prima della nascita di Gesù. È un film che parla di redenzione, di perdono, di amore, comprensione e, soprattutto, verità. Uscirà il 27 novembre negli Stati Uniti e spero che la data di uscita sia più o meno la stessa in Europa. È stata davvero una bella esperienza.
Come ha reagito quando ha saputo della nomination ai Grammy Awards per la miglior performance R&B?

Essere nominati ancora prima di avere un album è stato meraviglioso, è stato come un regalo per le mie performance e un messaggio che stavo facendo le cose nel modo giusto e che dovevo andare avanti così. Il mio morale è a livelli altissimi in questo momento, non lo nego.
Il 7 luglio sarà a New Orleans per un importante festival…

È l’Essence Festival al quale ho partecipato anche lo scorso anno. Quest’anno il caso ha voluto che mi esibisca la stessa data di Beyoncè e la cosa non può che farmi piacere. Non vedo l’ora perché è negli Stati Uniti, mia terra di origine, e sarà sicuramente un’altra esperienza meravigliosa.
Ha già pensato a un suo tour?

Eccome e mi piacerebbe tantissimo, ho tanti pezzi da poter suonare e vorrei iniziare anche solo da spettacoli in un paio di città per vedere come va.

(Intervista di Carla Budri)

notespillate

notespillate

Giornalista musicale, lavoro a Sky TG24

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *