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L'estate "vivace" dei Motel Connection, i punk dell'elettronica

Motel Connection

Chiamarla una estate Vivace sarebbe spiazzante. Nonostante si chiami proprio “Vivace” l’ultimo disco dei Motel Connection. Sarà una estate elettrica, elettronica, vibrante quella che Samuel, Pisti e Pierfunk porteranno in giro per la penisola. Il disco è l’ultima tappa di un viaggio che dura da oltre un decennio, nonostante varie pause perché ognuno è legato anche ad altri progetti da seguire. “Vivace” raduna due anime, una più classica che è la dance e una più graffiante che il synth distorto, la particolarità delle linee vocali e la sperimentazione canora. Samuel, che è anche la voce dei Subsonica, ci racconta i Motel Connection.

Come è un vostro concerto?
Siamo già nella parte estiva del tour.Abbiamo iniziato a fare date molto prima che uscisse il disco. Fuori il singolo, fuori noi.
Avete un bel calendario fitto?
Abbiamo tante date. A volte sono concentrate nel fine settimana perché nei giorni lavorativi è sempre più difficile stanare la gente. Ma di certo non possiamo lamentarci. Alcune sono davvero speciali tipo quella di martedì 18 a Milano a Casa Bacardi o quella, sempre a Milano, del 6 settembre nell’ambito della rassegna Magnoglia Estate 2013.
Musicalmente che concerto fate?
Dance e dell’elettronica, un doppio binario.
“Vivace” è il fulcro?
Certo ma l’energia è qualcosa di più di vivace.
Che intende?
Questo disco ha alzato l’asticella del nostro cammino.
Perché?
L’elettronica cambia pelle ogni due mesi e noi ci muoviamo su tempi più lunghi.
Tradotto?
I Motel Connection, di massima, hanno due anni di vita e due anni di fermo e ciò significa che lasciano un mondo e ne trovano un altro. Ogni volta il salto deve essere netto perché deve mostrare una evoluzione.
Chi sono i Motel Connection oggi?
Tre amici che fanno una dance più veloce con armonie veloci.
Come lavorate?
Per destrutturazione, siamo i punk dell’elettronica.
In “Less is more” e “Overload city” canta con voi Isabella Ragonese.
Ci serviva una voce femminile, io mi sono imposto di cantare il meno possibile. In questo caso dovevamo appoggiare sulla musica delle parti vocali delicate. Abbiamo incrociata Isabella mentre registravamo e l’abbiamo coinvolta. Era capitato anche con Elisa in un precedente lavoro.
Poi c’è Ensi in “Vertical stage”.
Ci siamo trovati in una tappa del vertical stage, che noi consideriamo una “social-art experience”. Ci aiuta a organizzare le serate Redbull.
Al vostro concerto di può partecipare con una app che si chiama Prox to Me.
E’ stata creata a Torino ed è scaricabile gratuitamente. La definiamo un shazam del sociale, siamo i primi a testarla. Permette di collegarci  con chi è al concerto, di spostare file pesanti in poco tempo, possiamo mandare e ricevere foto e file. Si può giocare col tridimensionale. E’  un modo nuovo per vivere un concerto e portarsene a casa ricordi concreti.
Infine novità dai Subsonica?
Presto incominceremo a ragionare sul nuovo disco. Spero che dopo l’estate avremo le idee chiare.

notespillate

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Giornalista musicale, lavoro a Sky TG24

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