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PFM in Classic…ancora una volta Franz, Franco e Patrick ci stupiscono

PFM fotografata da Guido Harari

La loro regola è mai fare qualcosa uguale alla precedente. E ci riescono con precisione chirurgica. Questa volta Franz Di Cioccio, Franco Mussida e Patrick Djivas, la Premiata Forneria Marconi, sparigliato nuovamente il modo di concepire la musica e pubblicano un doppio disco che si intitola PFM in Classic. Li abbiamo incontrati a pranzo a Milano.
Stavolta siete andati davvero oltre.
Fa parte del nostro dna non fermarci a quello che si chiama testo e musica. Andiamo oltre la canzone tradizionale.
Fin dagli inizi.
Il nostro primo disco, del 1972, era “Storia di un minuto” e durava trenta. Noi facciamo musica con ampia libertà di interpretazione.
Coraggiosi a sfidare la classica.
Ne siamo tutti appassionati anche se non abbiamo mai frequentato il conservatorio.
E’ la vostra base?
A dire il vero la folgorazione è stata con i Beatles sulla via di Liverpool. Ma tutti abbiamo frequentazioni classiche.
Anche su Fabrizio De Andrè avete fatto divulgazione.
Il pensiero di un uomo del suo livello arriva diretto sempre, la riproposta di una scrittura musicale fa la differenza.
Come portate a termine questi progetti ardimentosi?
Rispettando la musica.
PFM e musica uniti.
Cerchiamo formule che non nascono tutti i giorni, è un servizio che facciamo anche a noi stessi. Tra i tanti acronimi inventati uno è Per Fare Musica.
La è tutta bella?
.
Voi dove vi ponete?
Siamo il ponte tra due generazioni. Non siamo pop, rock, funky, siamo elettrici.
Nel doppio album ci sono Mozart, il Nabucco di Verdi ma anche composizioni meno note tipo la Danza Macabra di Saint-Saens. Come le avete scelte?
Il “Nabucco” non è popolare come si pensa.
Il vostro dove è nato?
Durante un Festival sulle rive del Po. Il Po è il nostro Mississippi e noi nell’opera di Verdi abbiamo trovato delle vene di blues. Che teniamo nascoste nella prima parte dell’esecuzione per poi far uscire nette nella seconda parte.
Il canovaccio di PFM in Classic?
Un filo che parte da Mozart e attraversa tre secoli. In questo lavoro c’è tutta la nostra cultura popolare.
Tour?
Abbiamo sei spettacoli che portiamo in giro contemporaneamente, non stiamo mai fermi.
La prossima sfida?
Imparare tutto PFM in Classics a memoria ed eseguirlo senza leggere gli spariti.
Il vostro segreto?
Nella storia della PFM nulla deve essere uguale al precedente

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Giornalista musicale, lavoro a Sky TG24

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