Inizia con una giovanissima Laura che canta “Ramaya” il greatest hits che festeggia i suoi venti anni di carriera. Una vocina flebile all’inizio, che esplode in grinta pura appena acquista consapevolezza della sua potenzialità. «Io con il microfono in mano mi sento sicura, molto più che quando scendo dal palco» confessa la Pausini in conferenza stampa all’Armani Hotel di Milano. Lo stilista cura interamente la sua immagine. Anche il tour, che partirà il 5 dicembre da Pesaroe sarà l’8 dicembre a Roma, il 16 a Milano fino al 9 marzo a Toronto è curato dal re della moda. Come anche la copertina del disco, che ha una storia tutta particolare. «L’idea dell’abito che indosso viene da Bianca Jagger. Conoscevo la sua parte umanitaria, ma volevo vedere com’era fisicamente. Quando ho visto una sua foto ho pensato che volevo vestirmi come lei. Allora ho avvertito subito il signor Armani. Il tailleur bianco è un omaggio a lei».
In conferenza stampa la Pausini non trattiene l’emozione. Ringrazia i suoi genitori, perché se è arrivata a festeggiare venti anni di carriera lo deve solo a loro. In sala è presente il padre, che sorride a sua figlia e le dà la giusta carica per andare avanti, anche nei momenti di massima emozione. La luce negli occhi di Laura è solo il riflesso di quella degli occhi del padre. «Avevo otto anni e andai al piano bar a vedere il mio babbo che suonava. Lui mi regalò una bambola, ma io gli dissi che preferivo il microfono. Così ho cantato “Dolce Remì” e guardandomi mi disse: quindi vuoi cantare?» Una dichiarazione che ha innescato tutto. Sanremo compreso. «Ero a scuola ed è arrivata la bidella a chiamarmi dicendo che c’era mio padre al telefono che piangeva. Pensavo fosse morto qualcuno, invece dall’altro capo del telefono: Laura andiamo a Sanremo». Era il 1993 e la canzone era “la Solitudine”.
È proprio “la Solitudine” il brano con cui inizia il greatest hits (dopo “Ramaya”), sulla musica di Ennio Morricone. «Ho voluto farmi un regalo. Ho chiesto al maestro se voleva accompagnarmi ne “la Solitudine” e lui mi ha chiesto: è quella del Marco? Va benissimo: Venga a casa mia domani sul prestino. Alle 9 maestro? Ho chiesto io e lui mi ha risposto: no , intorno alle 6, 6 e mezza al massimo». La Pausini racconta che a ogni modifica, Morricone la chiamava per avvertirla. «Un giorno mi ha chiamata informandomi che aveva introdotto un corno e io gli ho risposto: maestro lei può mettermi tutte le corna che vuole».
Nell’album ci sono tutti i singoli dei venti anni di carriera e i duetti, da Michael Bublè a Lara Fabian, per arrivare a James Blunt e Charles Aznavour. Ci sono poi tre inediti: “Limpido” con Kylie Minogue e “Dove resto solo io” (il cui tutolo originale era “Altrove”) scritti da Virginio Simonelli e “Se non te”, di Niccolò Agliardi.
«Ho mandato tre canzoni a Kylie per il duetto e lei ha scelto “Limpido”, dopo aver letto la traduzione. Crediamo entrambe che sia necessario vivere la vita nella maniera più limpida possibile. Ognuno è quello che è. Sai che noia in un mondo dove tutti sono uguali?» C’è poi “Dove resto solo io” che «è la mia nuova solitudine. Io e la mia famiglia siamo sempre in mezzo a tante persone, ma abbiamo saputo crearci la nostra solitudine nella quale entra tanta luce».
“Se non te” invece parla di quelle persone che ti accompagnano per tutta la vita, come i suoi genitori. Un continuo omaggio a loro, che hanno perso tre figli prima di lei. «La gravidanza di mia madre era a rischio, infatti l’ha passata interamente a letto. I quel periodo a mio padre è stato chiesto di entrare a far parte dei Pooh. Lui ha rinunciato per stare vicino a lei. La sua è stata una rinuncia d’amore, una specie di voto per il mio successo».
Le brillano gli occhi, come quando parla della sua gravidanza arrivata dopo tanti anni. «Avere un figlio è un miracolo. Ormai avevo paura che non succedesse più. Sognavo di far conoscere la nostra terra, quel cielo azzurro e il profumo dell’autunno a Paola». Paola entra a pieno titolo nell’album: la traccia 15 del secondo cd è un audio che registra la piccola che per la prima volta dice «mamma». Un’emozione immensa. C’è l’alfa e l’omega nello stesso album, si passa da una giovanissima Laura e si arriva a una neonata Paola. Con la Pausini non c’è nulla di casuale. Solo tante emozioni.
(Intervista di Barbara Giglioli)
Complimenti Barbara per quest’intervista davvero emozionante..ascoltare Laura è sempre una grande gioia!