Francesco Sarcina corre davvero da solo. Esce dalle Vibrazioni, si suona tutti gli strumenti del suo disco Io, vuole andare in vacanza in Messico ma già con la prova costume superata, Fabio Fazio lo chiama al Festival con In questa città e Il tuo sorriso.
Tanti stravolgimenti che non gli fanno perdere la serenità. Nonostante sia tra quelli che più ci mette la faccia. Note Spillate lo ha intervistato.
Vederla a Sanremo è una sorpresa!
«Ci sono caduto dentro, non dovevo esserci, ma non tradisco il mio modo di essere».
Quando lo ha saputo?
«Quando è impazzito il telefono e io stavo volando in Messico».
Ci presenti le canzoni.
«Nel tuo sorriso l’ho scritto un po’ di tempo fa, era un brano pensato per l’Ariston. La seconda canzone la ho affidata al libero arbitrio di chi sceglie. Ma, ripeto, non era nei piani. Mi sono imposto con Tutta la notte come primo singolo perché rompeva gli schemi ma sulla data di uscita restavano un po’ di interrogativi. Sanremo li ha sciolti, uscirà il 20 febbraio».
Ha tutto da solo da solo.
«E’ una forma di rispetto nei confronti delle Vibrazioni».
Farsi aiutare da qualche esterno?
«Prendere dei turnisti non è il mio mondo, è l’approccio che non mi piace, nulla di personale. Ci ho messo quasi nove mesi a fare Io, è stato un parto. Nessun estraneo per una bella sfida. Era naturale mettere Io come titolo».
In realtà è la sua quarta volta a Sanremo.
«Ci sono stato con le Vibrazioni e poi come ospite di Velvet e Giusy Ferreri».
Ricordi?
«Con la band è stato molto emozionante, me la sono vissuta bene. I ricordi sono il backstage. Si dice che è solo musica italiana, poi scendi dal palco è c’è tanto rock n roll. Senti l’emozione, senti che quel palco è stato calpestato da tutti i grandi».
Ogni canzone di Io racconta una storia, sono dieci capitoli.
«Sono tutti singoli potenziali, di vari genere e mood. Ogni storia è separata dall’altra con profondità nello scritto e nel suono».
Come sono nate?
«Mi ha aiutato sentire tanta musica perché suonando solo io ho dovuto ascoltarne molta per trovare il suono giusto e gratificante».
Dopo Sanremo il tour.
«Arriverà in estate e avrò una band vera».
Come l’ha costruita?
«Mi sono cercato dei compagni di viaggio. Ho fatto giri nei locali guardando i giovani gruppi e cercamdo musicisti che potevano essere in sintonia con me».
Soddisfatto?
«Quando ho fatto la riunione e abbiamo attaccato una jam session per vedere l’affiatamento, c’era un super feeling. Io sono un animale live e l’estate si sta già riempiendo».
Che si attende da Sanremo?
«Riscontri, mi interessa meno la classifica».
Chi vorrebbe sul podio?
«Filippo Graziani tra i giovani: è un caro amico, fa le sue cose e si discosta dal padre Ivan».
Tra i big?
«Sarebbe bello dividere il podio, se dovesse toccare a me, con Frankie Hi-Nrg e Giusy Ferreri».
Perché loro?
«E’ una questione di affetto, non ho sentito preventivamente le canzoni in gara e dunque vado sull’affetto non potendo essere meritocratico».