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Speedy Ortiz, benvenuti in Italia

Così li presenta Pitchfork: “Gli Speedy Ortiz non sono solo una band molto buona, ma anche un antidoto al mormorio senza personalità della gran parte dell’indie rock sentito fin’ora. Anche se sembrano un po’ troppo casual per sembrare dei salvatori, è difficile non tenere in considerazione le cose che stanno facendo bene. Real Hair prende gli Speedy Ortiz gloriosamente sciatti, e intricati di Major Arcana per trasformarli in qualcosa di ancora più affilato senza smussarne gli angoli”. E ora arrivano in Italia grazie a Comcerto: saranno il 4 giugno al Circolo degli Atisti di Roma e il 5 allo sPAZIO 211 di Torino.

Speedy Ortiz

Speedy Ortiz

Gli Speedy Ortiz nascono nel 2011 e trovano presto una calda accoglienza nel rock underground del Bay State, a Boston e nella scena sperimentale del Massachusetts occidentale. Nel marzo 2012 la band registra e autoproduce due singoli, Taylor Swift e Swim Fan, con la collaborazione di Paul Q. Kolderie (Pixies , Hole) e Justin Pizzoferrato (Chelsea Light Moving, Dinosaur Jr.)

Il loro album di debutto, Major Arcana, uscito nel Luglio del 2013 per Carpark Records, è stato nominato Best New Music da Pitchfork. Questo lavoro permette agli Speedy Ortiz di evolversi da un progetto lo-fi ad uno molto più collaborativo, caratterizzato dalle linee di basso di Darl Ferm, dai riempimenti chiassosi del batterista Mike Falcone, e dall’equilibro tra il chitarrista Matt Robidoux, con i suoi giochi anti melodici, e il riff angolare della frontwoman Sadie Dupuis. Il risultato finale è una band capace di filtrare le loro influenze e impulsi in qualcosa di dissonante e allo stesso tempo melodico.

Real Hair, uscito il 12 Febbraio per la Carpark Records, è il loro ultimo lavoro. Il nuovo EP, registrato e mixato da Paul Q. Kolderie (Pixies, Radiohead), incrementa il songbook della band con nuove tecniche: Sadie Dupuis e Matt Robidoux aggiungono nuovi effetti e colori alle chitarre, mentre il bassista Darl Ferm e il batterista Mike Falcone ben consegnano il senso di urgenza presente nell’Ep e in American Horror, in particolare. Il nuovo lavoro è più intimo: nelle canzoni Sadie Dupuis sostiene le preoccupazioni circa la sua identità, la sua immagine, e il rapporto d’incoerenza tra loro. In questo nuovo EP questa tematica è affrontata da un nuovo punto di vista: mentre l’album Major Arcana era una specie di marmellata di rottura, le canzoni presenti qui sono molto più introspettive: affrontano, parlano e descrivono pienamente l’essenza della cantante.

notespillate

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Giornalista musicale, lavoro a Sky TG24

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