Jimi Hendrix gira l’Italia, e non solo, grazie al genio e alla follia dei Quintorigo che su di lui hanno costruito “Quintorigo Experience”. Valentino Bianchi, sassofonista della band, ci racconta i misteri di questa bellissima “experience”. E accenna a un progetto futuro.
Perché cimentarsi con un mostro sacro come Hendrix?
Follia e coraggio non ci mancano.
La padronanza degli strumenti?
Neanche. Ma questo preferiamo che siano i fan a dirlo.
Come vi siete imbattuti in Hendrix?
E’ una vecchia nostra conoscenza. Il colpo di fulmine è datato 1998.
Ci racconti….
Quell’anno partecipiamo all’Accademia della Canzone di Sanremo e nel 1999 andiamo al Festival di Sanremo, sezione Giovani.
Cosa portate?
La canzone è “Rospo” e abbiamo scelto come lato b “Purple haze” di Hendrix.
Perché Jimi Hendrix?
Ha vari punti di contatto con la nostra filosofia, in particolare è sperimentale e contaminato.
Come vi siete approcciati?
In modo onesto e senza trascurare gli aspetti che lo hanno portato a una brutta fine. I suoi concerti sono stati la colonna sonora di un’epoca.
Nello spettacolo lo fate vedere?
Eseguendo “The wind cries Mary” virtualmente duettiamo con lui, che è in un video alle nostre spalle.
Altri video?
Ce ne sono parecchi nello spettacolo. C’è la lettura di giornali dell’epoca. E’ più uno spettacolo che un concerto.
Quasi una lezione.
Non vogliamo spacciare cose che non sono o che non siamo, ma di certo affrontiamo suoi aspetti spesso sottovalutati.
Ad esempio?
Poniamo attenzione sui suoi testi, aspetto di Hendrix non valorizzato come meriterebbe.
Dallo spettacolo è nato un disco: per chi è?
Per i fan di Hendrix che devono percepire la serietà del nostro progetto e per i giovani che devono uscire dal teatro incuriositi, con la voglia di approfondire la loro conoscenza di Jimi.
Come corre l’”experience”?
Cerchiamo di seguire un ordine cronologico e di ottenere una partecipazione emotiva.
Hendrix è l’ultimo rivoluzionario della chitarra?
Ha segnato una svolta. Sarebbe stato un rivoluzionario e un antesignano con qualunque strumento.
Il più grande?
Ce ne sono di più bravi di lui ma nessuno può prescindere da lui.
Il prossimo progetto dei Quintorigo?
Noi di massima procediamo in alternanza, un disco di inediti e un progetto dedicato a un altro artista.
Dunque?
Dovrebbe essere il disco di inediti. Ne abbiamo già pronto metà, sempre con la voce di Moris Pradella. Ma è arrivata una proposta di quelle che non si possono rifiutare.
Sarebbe?
Quintorigo e Roberto Gatto suonano Frank Zappa. Per ora è un progetto live poi vedremo.
Debutto?
Il primo maggio al teatro comunale di Forlì: sarà uno spettacolo unico, con tanto di orchestra. Il progetto si chiama “Trilogy” e prevede un mix dei nostri lavori su Mingus, Hendrix e, appunto, Zappa.