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Artisti in…Apnea

La crisi dell’industria discografica ricade sugli artisti. categoria ancora oggi non sempre riconosciuta perché l’arte è un concetto vago. Un incontro tra sindacati e artisti ha fatto il punto della situazione. Ecco un riassunto

Susanna Parigi

Susanna Parigi

Dal 1992, per un lavoratore dello spettacolo, i giorni lavorativi utili a maturare l’anno sono raddoppiati: da 60 sono passati a 120.  Con la conseguenza che solo un sesto degli iscritti Enpals percepisce la pensione. E con la conseguenza che i restanti cinque sestinon arriveranno mai a maturare la pensione perché è rarissimo, specialmente in tempi di crisi come questi fare 120 concerti o spettacoli l’anno.

Però i contributi vengono pagati eccome e comunque. Contributi completamente persi. Sono passati 22 anni e non è successo niente.

Di questa situazione quanto meno bizzarra si è discusso nella sede della Uilcom a Milano insieme col segretario nazionale Fabio Benigni, i dirigenti del patronato Ital  Uil e i  rappresentanti del mondo dello spettacolo come Susanna Parigi che nel suo ultimo disco A” denuncia lo stato di mancanza di ossigeno di questa categoria fuori da ogni tutela.

Ma non solo di questo. C’è anche l’imbarazzo della Uilcom stessa a rappresentare un mondo silenzioso: “Se non c’è richiesta d’aiuto è difficile aiutare, se non si muovono per primi gli interessati, noi non abbiamo poca forza” ha detto chiaramente Fabio Benigni. Moltissimi artisti non sono a conoscenza della situazione. La sorpresa la trovano quando fanno richiesta della pensione. I pochi informati per lo più accettano passivamente, normalizzando una prassi iniqua. Ma si può e si deve cambiare.

notespillate

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Giornalista musicale, lavoro a Sky TG24

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