Fiorella Mannoia porta in tour Fiorella…60 anni di età e 46 di carriera in oltre due ore che sono un abbraccio di emozioni e poesia. Ho visto la prima data, al Teatro Ponchielli di Cremona.
Un concerto di Fiorella Mannoia è un bolla d’aria dalla quotidianità. Lei con un repertorio così importante riesce a trascinare il pubblico in un luogo dove solo le emozioni hanno importanza. Non esistono né crisi né problemi né preoccupazioni né tristezza. Il concerto si apre con una vecchia televisione e immagini in bianco e nero: una voce fuori campo annuncia l’apparizione sul palco, al Festival di Castrocaro del 1968 di una quattordicenne cantante romana, Fiorella Mannoia: scende il sipario ed eccola cantare quel brano storico, scritto da Adriano Celentano, e che si intitola Un bimbo sul leone. E’ l’inizio del viaggio che lei introduce spiegando che “non ho paura a cantare canzoni altrui, quando emozionano la firma non conta>. Poi ricorda gli anni Settanta per poi approdare, con Caffè nero bollente ai primi anni Ottanta quando “la gente ha iniziato a conoscersi e questa è la prima canzone che fa ricordare di me”. Abbina al florilegio di canzoni dei ricordi personali che vanno dalle spalline sotto il maglione alla scoperta della femminilità “che ero orgogliosa di esibire dopo una stagione da suora laica” fino Come si cambia che lei definisci uno spartiacque: “Ho capito che potevo donare emozioni con quella canzone”.
Poi arrivano Notti di maggio, La stagione dell’amore, Amore bello, La storia siamo noi, con tante foto di personaggi che la storia l’hanno fatta, da mantella a Borsellino e Falcone fino a Sandro Pertini e Kennedy. C’è il silenzio quando canta In viaggio tratta dall’ultimo album di inediti Sud, disco che racconta i Sud del mondo e che andrebbe portato nelle scuole per la sensibilità con cui affronta un tema tanto delicato e attuale. Si va verso il finale con Io non ho paura che è un inno a essere orgogliosi di se stessi e saper guardare avanti con ottimismo. Non si nega, Fiorella, una passeggiata tra il pubblico ballando, stringendo mani e regalando sorrisi, poi sul palco si mette in posa per le foto prima di salutare con Il cielo d’Irlanda “brano che facciamo sempre perché ci piace e porta fortuna. Ma ogni volta gli diamo un nuovo abito”. Concerto da non perdere. In assoluto. Una Fiorella così è straordinaria.