Nicoletta Pagliarini è una giovane artista che ha iniziato la carriera dal pianobar per poi arrivare al suo grande amore la musica dance. La cantante ha rilasciato brani, tutti in inglese, con l’obiettivo di riportare in Italia un genere ormai preso poco in considerazione. L’abbiamo intervistata.
Quando nasce la sua passione per la musica?
La musica è sempre stata parte di me, da piccola sapevo di avere una certa attitudine, canticchiavo sempre. Un giorno, a diciotto anni, andai in un locale con alcuni miei amici. Quella sera c’era un cantante che si stava esibendo al pianobar, i miei amici mi dissero di salire sul palco per cantare con lui, all’inizio fui un po’ titubante, ma ruppi il ghiaccio, gli applausi mi diedero coraggio, furono uno stimolo. Questo è stato il mio inizio.
Un momento della sua carriera che ricorda con grande piacere?
Quando sono andata a Roma per fare uno stage, una full immersion con lezioni di tecniche vocali, dizione e molto altro. In quell’occasione conobbi tantissima gente, e il contatto con persone nuove fu davvero emozionante. Ricordo con molta gioia quell’esperienza.
Negli ultimi anni stiamo assistendo a un ritorno della musica dance in Italia, come mai secondo lei?
La discografia italiana è morta, noi siamo lontani anni luce dalla musica internazionale. I nostri grandi italiani sono indietro rispetto al mondo, qui da noi manca il sound. Solitamente i produttori prendono un arrangiamento e ci mettono dentro sintetizzatori, archi e violini che coprono la voce, ma in realtà la voce dovrebbe essere al centro di tutto. Gli unici successi dance in Italia sono di artisti stranieri.
Nonostante in Italia i brani con testi in inglese non abbiano vita facile, lei ha comunque scelto questa lingua, perchè?
Perché in inglese riesco a trasmettere di più, in italiano sono bloccata, quando mi riascolto in inglese, mi sento proprio diversa, riesco a entrare maggiormente nei testi.
Influenze musicali?
Amo tutti i generi, ma il mio forte amore è per la dance e artiste come Lady Gaga, Rihanna e Shakira.
C’è una canzone che la rappresenta?
Oddio, ce ne sarebbero tante, non è facile trovare una canzone in particolare. Io amo alla follia Francesco Sarcina e due sue canzoni, Pagine e Odio le stelle, mentre un brano inglese a cui sono particolarmente affezionata è Bring me to life degli Evanescence, più volte lo portai ai casting.
Le piacerebbe provare una carriera nel teatro?
No, nel teatro no, non lo sento nelle mie corde, neanche i musical, ma mi interesserebbe far l’attrice, magari in una fiction tv.
Un artista con cui vorrebbe collaborare?
Assolutamente Francesco Sarcina! Se me lo chiedesse ora, accetterei immediatamente! Inoltre anche con dj di fama nazionale e internazionale.
Progetti per il futuro?
Vorrei continuare a collaborare con la SMC, la mia etichetta discografica. In progetto c’è il lancio di due nuovi singoli e anche in questo caso li proporremo a Hit Mania che in passato ha già incluso alcuni miei brani nei suoi dischi, poi tutto quello che arriverà, andrà benissimo. Sono una persona molto positiva. Per altro il singolo Take me away prodotto dal dj Roby laville e distribuito da SMC è entrano, lo scorso dicembre, nella compilation Hit Mania 2015.