Le sorprese, quando nascono dai Litfiba, non solo non finiscono mai ma addirittura si moltiplicato quattro e pubblicano La tetralogia degli elementi.
La nuova mossa di Piero Pelù e Federico “Ghigo” Renzulli è un cofanetto speciale che raccoglie i quattro album dedicati dalla band agli elementi della natura e pubblicati tra il 1990 e il 1997: si tratta di El diablo, Terremoto, Spirito e Mondo sommersi cui si aggiunge il dvd inedito con le immagini del tour che fecero nel 1993. Dopo una presentazione live, sold out da settimane, all’Alcatraz di Milano, torneranno sul palco ad aprile: 12 e 13 a Roma, 20 a Firenze e 22 e 23 aprile a Milano.
Pelù e Ghigo ci presentate il progetto?
Non stiamo raschiando il fono del barile ma recuperiamo molti b-side che per noi b-side non sono.
Obiettivo?
Mostrare la profondità dei Litfiba e delle loro radici musicali.
Il dvd?
E’ un valore aggiunto e ci riporta al tour invernale legato a Terremoto.
Una stagione speciale.
Era il nostro periodo più rock e coltivavamo il sogno che la parola mafia si potesse coniugare al passato.
Non è poi andata così, purtroppo.
Ci accusavamo di catastrofismo e invece abbiamo avuto la vista lunga.
Perché valorizzare i b-side con tutti i successi che avete raccolto?
Ci saranno anche loro ma esistono molte canzoni che a noi piacciono e anche la nostro pubblico anche se non hanno avuto il successo meritato.
Perché?
Parliamo dei drammi dell’Africa, dei cervelli in fuga che in Italia si contano sui 100mila l’anno tra i 19 e i 26 anni.
Musicalmente?
Sviluppiamo le nostre varietà compositive, dal funky africano al blues, dal dark metal ai suoni mediterranei.
Omaggi?
Nel finale di Sotto il vulcano omaggiamo Pino Daniele con un accenno a Je so pazz poi dedichiamo Siamo umani a Charlie Hebdo ricordando che prima siamo esseri umani, poi individui.
Piero e Ghigo il rock è morto?
Assolutamento no,, forse in Italia è solo un po’ latitante.