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Piotta dice no all’Isola dei Famosi e presenta il suo nuovo disco

Il 14 aprile è uscito Nemici, il suo ottavo lavoro discografico che ospita artisti del calibro di Afrika Bambaataa e Captain Sensible. Piotta è tornato e noi l’abbiamo intervistato.

Piotta

Piotta

di Milly Abrusci

La copertina del suo nuovo album è un chiaro riferimento al talent show di Maria De Filippi. Cosa non le piace di questi programmi?
Il mio obiettivo, motivo per il quale lotto e lotterò sempre, è che continui a capirsi che la via per il successo non sono talent e reality e basta. Ci sono e ci dovranno essere sempre percorsi alternativi a questi carrozzoni. Percorsi dove la musica non è lacrime e competizione ma felicità e condivisione. Non è sponsor sui pianoforti, in gola, al collo, nell’acqua che bevi, nelle frasi che citi, in quello che canti e che dici. La musica è felicità, condivisione e libertà di tutto. A me la musica ha insegnato questo ed io questo trasmetto. Né giudici né giudicati.
Cosa c’è di nuovo in Nemici, rispetto ai lavori precedenti?
Ogni album è sempre stato unico. Ogni volta aggiungo qualcosa al percorso fatto in precedenza. In questo caso si completa una sorta di trittico, con S(u)ono Diverso e Odio gli indifferenti. Un trittico nell’attitudine, nei contenuti e nel suono. Nel caso di Nemici la maturazione della mia miscela sonora è più completa che mai. C’è il rap degli esordi, il reggae che ho sempre amato e il rock che mi ha folgorato sulla via del Warped Tour.
Sono tante le collaborazioni in questo disco. Come sono nate?
Potremmo dire che ho chiamato alcuni dei miei migliori “nemici”. Sia italiani sia internazionali. Afrika Bambaataa ha coniato il termine hip hop, ma quello vero, originario, con altri valori che non il “dompe”, i “bling bling”, i soldi come unico Dio. E’ una deriva che ho sempre detestato. Uno dei padri del punk, il Captain Sensible leader dei Damned. Il trittico punk erano loro, primi in assoluto ad aver pubblicato un album di quel genere musicale, con Clash e Sex Pistols. E poi i Modena City Ramblers, Il Muro del Canto e Brusco, con cui mi conosco dai tempi della scuola.
Insomma, colleghi con cui suono e divido molto, ospiti stranieri venuti appositamente a Roma per incidere e fare video. Direi non male per un indipendente storico come il sottoscritto.
Quanto c’è del Supercafone in Nemici?
Nulla, e nemmeno nei precedenti. Rispondo ironicamente che Piotta è come Paganini, non si ripete mai. A che serve ripetersi? Chi si ripete è forse solo per fare cassa.
E’ vero che ha rifiutato di partecipare all‘Isola dei Famosi? Come mai? Molti avrebbero accettato al volo, soprattutto con un disco in uscita.
Appunto, per fare cassa. Sarei stato pazzo ad accettare. Sarebbe stato un tradimento di quello che rappresento. Un percorso indipendente, dal basso, senza amicizie politiche o familiari. Sono figlio di due impiegati della Telecom e dell’Alitalia. Il mio è un cammino limpido e meritocratico, che piaccia o no. Studio e mi rinnovo, sempre. Partecipare a uno di quei programmi, per inciso il quinto che mi offrono, avrebbe significato mettere a repentaglio i posti di lavoro che offro con i miei album, la mia label (circa settanta produzioni fin qui) e i miei tour (circa ottanta date l’anno). Questa è economia reale, il resto chiacchiere. Sono un artigiano della musica e come tale offro roba bio non per tutti.
Quale, delle tracce presenti in Nemici, pensa possa diventare il tormentone dell’estate 2015?
Non interessa fare tormentoni e, detto papale papale, non m’interessava farne nemmeno quando li ho involontariamente fatti, per cui spero nessuna. Spero, invece, come pare, che piaccia l’album nella sua integrità e nella complessità delle sue idee e sfumature.
Ha nemici? Chi sono?
Premesso che tutti siamo amici e tutti siamo nemici, dipende da quale lato guardi il mondo, i nemici di Piotta sono tutti quegli artisti che con il loro percorso sono sempre sfuggiti all’omologazione, anche di se stessi. Artisti di grande ispirazione. Artisti che hanno dato grande peso all’uso delle parole, non solo nelle canzoni. Che hanno cercato una via personale, anche all’interno di un genere.
Che ne pensa del rap che circola in Italia?
Mi piace che ora c’è di tutto e di più. Negli anni ’90 eravamo dieci rapper diversissimi tra loro, ma per critica e pubblico eravamo tutti uguali. Bastava andare a tempo e il gioco era fatto: tutti uguali. Ora si è finalmente compreso che invece gli mc sono tanti e differenti. Tipo cinquanta sfumature di rap. Dalle ciglia depilate alle foto patinate, passando per artisti come me che qualcuno ha definito cani sciolti del rap italiano, e me ne compiaccio.
Ha dei concerti in programma?
Ho in programma l’intensissimo tour di Nemici, tra tanti festival e club estivi. Anticipato dalla presenza al recente Earth Day a Roma. Più di due ore di show con tutta la band, tra novità, classici, mash up, jam session. Trovate tutte le date sui miei social, mi raccomando rimaniamo in contatto!

notespillate

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Giornalista musicale, lavoro a Sky TG24

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