Prendete il talento di un giovane ragazzo italiano e unitelo a sonorità britanniche ricercate, il risultato non potrà che essere Marco Mestichella, un artista che mescola generi differenti dando vita a un sound in grado di competere con i più grandi nomi del panorama internazionale. L’abbiamo intervistato.
Quando nasce la sua passione per la musica?
Credo di esser nato con un’inclinazione naturale verso l’arte e la musica. Fin da piccolo sono stato attratto da questi mondi, una combinazione di eventi esterni e interni ha determinato la mia passione verso la musica.
Nei suoi brani ritroviamo un sound britannico dovuto alla sua permanenza in Inghilterra, quanto è stato importante quel viaggio per la musica?
Direi fondamentale! A diciotto anni ho deciso di trasferirmi a Londra per avvicinarmi alle realtà degli artisti che ho sempre visto come modelli di riferimento. Lì ho avuto modo di formarmi artisticamente e scoprire generi musicali più sperimentali come il trip-hop.
Ha definito il suo stile “Illpop style”, cosa significa?
Questo nome nasce per indicare il mio stile personale nato dall’influenza di diversi generi. Il termine “Illpop” unisce la parola “pop” a “Illbient” che indica un sottogenere della musica ambient.
Quali sono le sue principali influenze musicali?
Le mie principali fonti di ispirazione sono la musica degli anni ’70 e ’90, dai Portishead ai Pink Floyd passando per Madonna e George Michael.
Da poco è uscito il nuovo singolo “Truth”, com’è nato?
“Truth” è un pezzo sul quale lavoravo già da un po’. Il brano nasce dalla collaborazione con la cantautrice austriaca Claudia Heidegger e il mio co-produttore Joe Rodwell con cui ho realizzato i due EP precedenti.
Tra poco uscirà il nuovo disco “Tales of Falling Walls“, cosa dobbiamo aspettarci?
Il nuovo EP racchiuderà un misto di sonorità trip-hop e ballate down-tempo alternate da un paio di brani up-tempo ispirati alla musica trance e rock.
Come descrive il suo disco utilizzando solo tre aggettivi? Perché?
Allora, direi maturo, personale e concettuale poiché credo che il disco sia quello musicalmente più evoluto rispetto ai precedenti, personale per il mio modo di cantare e concettuale perché tutte le canzoni ruotano attorno a una storia; ogni brano è un “tale”, parola che in inglese significa appunto racconto.
Oggi chi è Marco Mestichella? Com’è cambiato dal suo secondo progetto “Troubled Water”?
Credo di essere un artista più maturo sia a livello personale che artistico. “Tales Of Falling Walls” racchiude proprio questa mia evoluzione.