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SeiOttavi, la magia di una orchestra vocale

Dopo aver debuttato a maggio nell’opera di Philip Glass “Le Streghe di Venezia” al Teatro Massimo di Palermo, e dopo la fortunata partecipazione come ospiti speciali al recente Premio Pigro nel MIR di Rimini, i SeiOttavi si esibiscono sabato 11 giugno a Forlì per la festa di Radio3. Sul palco della Chiesa di San Giacomo portano una ricca versione del loro sorprendente concerto.

SeiOttavi

SeiOttavi

Spettacolo musicale o opera popular rock? Musical o teatro cantato? Un po’ Figaro, un po’ Queen, i SeiOttavi sono un gruppo di sei voci che hanno fatto del contemporary a cappella il loro modo di esprimersi. Formano una vera e propria orchestra vocale, che riesce a mettere insieme polifonia, riproduzione di effetti strumentali, sonori, onomatopeici e di mouth-drumming e beat-box, tutto con le soli voci: un concerto virtuosistico e molto coinvolgente! I SeiOttavi sono: Alice Sparti, Germana Di Cara, Kristian Andrew Thomas Cipolla, Ernesto Marciante, Vincenzo Gannuscio, Massimo Sigillò Massara.

Il concerto dei SeiOttavi, ispirato al mercato popolare di Palermo della Vuccirìa, è racconto surreale a più voci che incrocia l’alto e il profano, la Chiesa e la strada, la tradizione dei pupi e le più moderne animazioni. Il tutto mescolato in una sfarzosa ed irresistibile sequenza musicale e di immagini tra Alice nel Paese delle meraviglie e il Mago di Oz. Uno spettacolo in cui si respirano odori e sapori, antiche lingue e tutta la forza di un luogo magico che resta erede di memorie e tradizioni ed è ancora oggi il cuore pulsante di una città. Come dentro i solchi di un antico disco: un po’ Figaro, un po’ Queen. A day in the opera. Pappageno prende a braccetto Freddy Mercury e come in un ballo in maschera si immergono nell’antico mercato della città. Gli tiene compagnia la grazia intrigante di Amelie, i suoi sogni ad occhi aperti, le sue scatole nascoste nei muri. Un’autostrada per il paradiso, parafrasando la grande canzone dei Led Zeppelin, che loro stessi
hanno deciso di riadattare in modo straordinario nel disco omonimo, un disco che è come uno scrigno pieno di sorprese e raffinati ricami. Proprio così dunque, quando i fasti di una grande Palermo sembrano soltanto una leggenda dimenticata, i SeiOttavi scelgono di ripartire dal cuore pulsante della città, la Vuccirìa e, attraverso uno spaccato d’arte in musica, vogliono attirare l’attenzione verso un’immagine onirica che diventa un nuovo punto di vista nei confronti di Palermo.

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Giornalista musicale, lavoro a Sky TG24

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