Musica e amore. Si fondono in Giovanna Dazzi, cantautrice di Parma che il 20 gennaio pubblicherà il suo EP Orione e che ho ascoltato in anteprima. E che rimanda, fin dal primo ascolto, alla grande tradizione cantautorale. Perché la Dazzi affronta temi profondi con una leggerezza disarmante. Lentamente ti entra dentro e, come ipnotizzato, la ascolti più e più volte…lei che ci incanta da Orione. La prova? Il 6 gennaio 2017 alle ore 21.30 al Shakespeare Live in via Goito 1 a Parma.
Artista, moglie, mamma…chissà quante ninna nanna canta la sera!
La creatura conosce già tutte le mie canzoni a memoria. Ma adesso la concentranzione è sui libri di animali. Crescendo finirà per odiare la musica e i musicisti.
Intanto viaggia su Orione.
E’ una costellazione molto interessante, viene vista allo stesso modo da tutto il nostro pianeta. Rappresenta l’universalità di tutti i punti di vista. Dentro ci sono sono pensieri di vita e di umanità.
Perché solo un EP considerato che ha molti brani pronti?
Mi muovo per piccoli passi. Bisogna anche considerate il difficile momento economico.
Ogni canzone ha un tema.
Sì, tutti temi cari a me.
Orione?
Una riflessione sulla vita e gli esseri umani, sull’uguaglianza.
Fidarsi?
La fiducia nella società.
Finestre?
Essere liberi dalle convenzioni.
Lei ha frequentato il Conservatorio.
Mi ha dato disciplina e regole.
C’è voglia di sentirla suonare dal vivo.
Spero che il 2017 oltre a Orione porti anche un mini-tour. Non mi aspetto di vendere milioni di copie, ecco perché sostengo che i concerti sono la vera vittoria di chi fa questo mestiere.
Perché ha scelto il cantautorato?
E’ una idea che coltivo da piccola. E’ una forma di espressione libera.
Come nascono le sue canzoni?
In macchina.
E come si sviluppano?
A casa c’è una piccola stanza della musica. Anche mio marito è musicista, ci siamo conosciuti suonando.