E’ giunto il momento. Dopo 50 anni di storia i Pooh hanno chiuso il loro percorso artistico e da oggi, ma è bello dire dal primo gennaio 2017 saranno ex ma mai ex della loro musica.
Hanno scelto, Roby, Red, Dodi, Stefano e Riccardo, l’Unipol Arena di Casalecchio di Reno per salutare i fan: a Bologna tutto cominciò 50 anni fa ed era giusto chiudere lì il cerchio. Per chi non ha potuto esserci, e vi assicuro che sono arrivati da tutta Italia per questa band che solo nel farewell tour ha portato negli stadi e nelle arene oltre 400mila persone, c’erano a trasmettere l’evento in diretta oltre 200 cinema per un totale di più di 35mila spettatori (record!) e RTL 102.5. Quindi il pubblico che ha partecipato all’ultimo abbraccio è stato sterminato. Come sempre.
Il concerto, durato oltre tre ore, si è svolto in un clima surreale. I Pooh hanno provato a impostarlo come una serata normale, una delle migliaia fatte negli anni, ma è bastato che il pubblico sfoderasse le migliaia di palloncini a cuore per far partire il…batticuore. Solo quando comandava la musica, e ce ne è stata tanta, si viaggiava sulle ali dei ricordi con una parvenza di normalità. Ma tra un brano e l’altro, tra Piccola Katy e Parsifal, Pronto buongiorno è la sveglia e Uomini soli l’emozione, la voce grossa, da momento storico, sovrastava i decibel. Così come quando sui due schermi laterali al palco è apparsa la fotografia di Valerio Negrini, il vero, unico papà dei Pooh scomparso il 3 gennaio 2013: sono stati loro stessi a dire che se lui (ritiratosi presto dalla band perché alla musica preferiva la poesia ed è l’autore di tantissimi brani della band) non avesse gettato il seme, oggi di quella magia che si chiama Pooh non esisterebbe nulla.
E’ finita con pioggia di coriandoli e abbracci, con l’ultimo giro di palco dei gladiatori Pooh. Poi, mentre la gente che tornava a casa, con qualche lacrima a segnare il viso e la consapevolezza di essere stata parte di una serata storica, ho raggiunto il backstage per un saluto più intimo. Ognuno dei Pooh è stato abbracciato dai famigliari…i figli c’erano praticamente tutti, cito, solo perché li conosco, Francesco e Valentina Facchinetti e Daniele Battaglia. Per Roby, Dodi; Stefano, Red e Riccardo si tratta davvero di tornare in famiglia, di dedicare a mogli, compagne, figli e nipoti quel tempo che la musica gli ha sottratto negli anni. E prima che anche io chiudessi quel sipario è stato bello vederli brindare a Prosecco bevendo dal collo della bottiglia. Come vecchi amici. Perché si possono dividere le strade ma si deve restare…amici per sempre!