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Noel Gallagher e gli High Flying Birds live a Mantova: il racconto della serata

Piazza Sordello, Mantova. Noel Gallagher e i suoi High Flying Birds aprono la rassegna di concerti dell’estate mantovana in una delle più suggestive piazze della città. Nell’attesa del nuovo album, il gruppo gira ancora tutto il mondo cavalcando l’onda del successo degli ultimi anni.

Noel Gallagher in Piazza Sordello

Noel Gallagher in Piazza Sordello

di Antea Morbioli

 

Puntuale come sempre, il maggiore dei Gallagher sale sul palco insieme alla band davanti a circa tremila persone e parte subito alla carica con Fort Knox, brano d’apertura del loro ultimo album Who built the Moon? del 2017. Con Holy Mountain Noel presenta la sua crew, ma è solo un’introduzione veloce, perché lo spettacolo continua con Keep On Reaching, It’s a Beautiful World e She Taught Me How To Fly. Gli High Flying Birds hanno voluto quindi eseguire i primi cinque pezzi nella stessa identica successione di come sono stati pubblicati nell’album e le pause dello show sono dettate unicamente dai continui cambi di chitarre del frontman. L’ex Oasis spiaccica a stento qualche parola e con un “This song is for you” presenta al pubblico il nuovo singolo della band, Black Star Dancing, con sonorità decisamente più disco e dunque molto lontane dal brit-pop a cui siamo stati abituati. Segue Rattling Rose, brano anch’esso contenuto nell’EP Black Star Dancing, uscito il 14 giugno di quest’anno.

Dopo le due novità, la band si ritira e lascia The Chief solo sul palco, illuminato da un fascio di luce per l’intensa Dead in the water. Ed ecco finalmente ciò che tutti aspettavano: una carrellata di pezzi all’insegna della nostalgia dei bei tempi andati, le greatest hits degli Oasis. Inutile dire che anche le persone più contrarie alla loro reunion in realtà non vedevano l’ora di cantare a squarciagola i brani più famosi del gruppo. I fratelli Gallagher sono molto spesso sotto i riflettori a causa delle loro continue baruffe e degli innumerevoli insulti che si scambiano sui social come passatempo, ma questa sera Noel lascia spazio solo alla musica, senza nessuna frecciatina verso fratello minore… E sembra quasi divertirsi nel vedere la gente così presa a cantare insieme a lui le canzoni hanno fatto la storia. The importance of being Idle, Little by Little, Whatever, The Masterplan, Half the away, Stop crying your heart out… Non hanno certo bisogno di presentazioni, è un susseguirsi di boati
da parte del pubblico entusiasta che impazzisce per riprendere con i cellulari ogni singola strofa.

I musicisti si concedono qualche minuto di pausa dietro le quinte e rientrano poco dopo per la chiusura del concerto: Aka…What a life! del 2011 e poi la grandiosa Don’t look back in anger, in cui Gallagher ha voluto far cantare per un po’ il pubblico da solo. Per il gran finale The Chief ha scelto di rendere omaggio ai mitici Beatles, probabilmente la band inglese che più ha ispirato la carriera degli Oasis e che appassiona notoriamente entrambi i fratelli. All you need is Love è un inno all’amore e alla semplicità, un pezzo che si ascolta con piacere e che non stanca mai, tributo perfetto a una band senza tempo. Novanta minuti circa di concerto che sono volati e che ci hanno fatto cantare tanto, nella speranza di poter ripetere magari di fronte ad una rimpatriata in stile Oasis.

notespillate

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Giornalista musicale, lavoro a Sky TG24

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