DI CARLOTTA SORRENTINO
Venerdì 25 giugno uscirà in fisico e in digitale l’ultimo progetto discografico del collettivo siciliano Shakalab. Dieci, così si intitola l’album, è una sorta di tributo al lavoro svolto in questi lunghi dieci anni di carriera, anni pieni di soddisfazioni e di innumerevoli produzioni e concerti che hanno consacrato
gli Shakalab nel panorama reggae/hip hop nazionale.

Shakalab è una delle più esplosive e contaminate reggae band della scena musicale contemporanea, considerata come una delle più interessanti e storiche reggae band italiane in grado di mixare sapientemente un tutt’uno davvero inedito elementi reggae, soul e hip hop. Dieci oltre a essere l’album omaggio hai dieci anni di carriera contiene anche dieci tracce e innumerevoli collaborazioni. Ricco di contaminazioni e collaborazioni, Dieci vede nella sua tracklist featuring con Inoki, Sud Sound System, Ensi, Shablo, Leslie, Vacca, L’Elfo, Attila, General Levy e Dub Fx. All’interno del nuovo album non mancano le collaborazioni con Apres la Classe, Forelock, Lion D, Kiave, Gioman, Extrapolo e Raphael. Li abbiamo incontrati per farci raccontare qualche segreto di Dieci.
Raccontateci il disco.
Dieci è un disco più unico che raro, la sua unicità è data sia dalla sua imprevedibilità dal punto delle sonorità musicali che del suo approccio ai contenuti. Abbiamo esso insieme stili e influenze diverse, trattando tematiche differenti. Ad un primo ascolto è subito evidente che Dieci è un disco imprevedibile.
Come sono nate le collaborazioni di Dieci?
In ogni traccia dell’album ci sono featuring, anche più di un’artista per brano. Questo album è un festino ci sono tantissimi artisti che ammiriamo, di cui eravamo fan e tanti artisti con cui abbiamo già lavorato che abbiamo voluto anche in questo album.
Dieci, Dieci anni che lavorate insieme! Fateci un bilancio di questi primi dieci anni?
Siamo riusciti a mantenere un bellissimo rapporto di amicizia. Siamo veramente soddisfatti di noi e del nostro lavoro, soprattutto perché siamo riusciti a rimanere nella nostra terra. In Sicilia essere un’artista non è considerato un lavoro, tutti si aspettano che smetti per “fare un lavoro vero”, essere riusciti a fare musica qui per noi è la cosa più importante.
Quali influenze musicali troveremo in Dieci?
Il disco vuole essere una fotografia dell’anno in cui esce, essendo un disco del 2021 andrà incontro alle sonorità di questo periodo, anche per quanto riguarda le tematiche dei testi. Siamo intrattenitori, ci piace divertire ma allo stesso tempo vogliamo comunicare quello che accade nel mondo e mandare il nostro messaggio. Ci saranno anche sonorità trap.
Trap? Davvero?
Si, è un genere che spesso rende i suoi artisti macchiette. Però ci sono anche fuoriclasse assoluti che rendono la musica trap veramente interessante.
C’è in programma un tour?
Assolutamente si, a novembre nei club. Sarà sicuramente molto bello tornare sul palco tutti insieme, ci saranno tanti amici che verranno a trovarci, anche perché i nostri concerti ormai sono famosi per i festini e i cannoli nel backstage. Gli ospiti che verranno a trovarci saranno sia artisti che hanno collaborato a Dieci che “vecchi amici”. Ci saranno belle sorprese.