Ellenbeat
E’ sempre più rosa la notte. Sono sempre più le donne che quando scocca la mezzanotte invece di tornare a casa come Cenerentola indossano l’abito di regine della movida. Tra queste c’è Ellenbeat, per gli amici Elena Ottonello. E’ tra le top deejay in Italia al punto di essere arrivata in finale del contest She Can DJ: in palio la possibilità di un disco con Emi e la partecipazione ai party di chiusura delle discoteche di Ibiza. Note Spillate la ha intervistata e lei ha raccontato come si può trasformare una passione in lavoro e diventare regine della notte. Senza dimenticare che ci sarebbe una laurea in giurisprudenza che è un bel jolly da giocare in qualunque momento della vita.
Ellenbeat bella soddisfazione essere nella top ten italiana.
Molto, la musica è la mia grande passione.
Da sempre?
Le dico solo che mi faceva compagnia quando facevo i compiti.
Quando è emersa la deejay che è in lei?
Nel 2006. Ho iniziato nel bar di un amico che ha rischiato offrendomi la gestione della consolle.
Risultato?
Facevo un gran casino.
Esagerata.
Davvero. E nel vero senso della parola.
Oggi è il suo lavoro?
Quando si fanno almeno tre serate a settimana in estate e in inverno si lavora praticamente ogni weekend non è più un gioco. Per tutelarmi ci sarebbe anche una laurea in giurisprudenza.
Che genere fa?
Una House Music con un cantato sopra. Ma non ci metto la mia voce.
E di chi?
Ho delle brave amiche vocalist.
Se potesse chi vorrebbe?
Se devo sognare Sia o Eva Simons.
Il suo mito?
Frankie Knuckles. E’ soprannominato the godfather of house music.
Lei potrebbe diventare the godmather of house music?
Non scherziamo.
I miti italiani?
Joe T Vannelli ha fatto la storia. Ma io sono per Ralf e Albertino. Quest’ultimo ha davvero fatto scuola e la sta ancora facendo.
Le sue origini?
Da adolescente ero reggae-maniaca. Bob Marley o Pete Tosh i primi dischi passati.
Poi?
E’ arrivata l’elettronica.
