Un disco che sa di mare. Basta chiudere gli occhi ed eccolo che lambisce gli strumenti e fa uscire un suono che sa di salmastro e nostalgia. Oltre alla chitarra e alle percussioni in “I need the sea because it teaches me” di Jack Jaselli ci sono la risacca del mare, lo sbuffo del vento e lo stridio dei gabbiani. Jack Jaselli questo Ep ha voluto registralo a casa di una amica a Pieve Ligure, in Liguria, con le finestre aperte e dunque la natura è diventata una orchestra sinfonica che dolce accompagna le parole.
Jaselli un disco salmastro.
“I need the sea because it teaches me” ha uno sviluppo particolare.
Partiamo dalla registrazione.
Ho registrato a Pieve Ligure in una casa scavata sugli scogli con le porte volutamente aperte.
Perché?
Nel disco doveva entrare l’ambiente.
Pochi strumenti.
Chitarre acustiche, batterie, percussioni. Con la sola eccezione del violoncello in un paio di brani
I testi?
Parole di amore e di vita.
Autobiografiche?
Ritraggono a un preciso periodo della mia vita e dunque meritavano una musica unica.
Il titolo nasce dalla poesia “El mar” di Pablo Neruda.
E’ l’incipit. E’ una poesia che non la ho mai collegata a un album, fino a ora.
Poi che è successo?
“I need the sea because it teaches me” è scritto per il mare e dunque mi è venuto spontaneo usarla.
Però tradotta in inglese.
Compongo in inglese.
Perché solo un Ep?
L’idea primaria era un doppio album poi ho deciso che queste canzoni meritavano uno spazio autonomo visto che appartengono alla stessa storia.
Delicatezza sentimentale?
Raccontano una storia e pertanto meritano di vivere insieme in un mondo loro.