Liriche struggenti, cariche di sentimenti contrastanti che portano a una raccolta matura e sentita: il primo ottobre esce il nuovo album dei Deer Tick, “Negativity” (Partisan Records). Portabandiera dell’alternative rock made in Usa, i Deer Tick si raccontano a Note spillate attraverso il songwriter John Mc Cauley.
“Negativity” che album sarà?
E’ un disco in cui abbiamo curato molto i dettagli, ci piace, si presta molto bene all’ascolto. Suona in modo diverso, qualcosa di nuovo, qualcosa in più rispetto ai nostri precedenti lavori.
Questo titolo è indicativo di un momento particolare?
Ci sono sicuramente stati dei momenti negativi nella mia vita, inevitabilmente finiti nelle tracce dell’album, ma onestamente ho pensato che il titolo suonasse bene, mi è piaciuto.
Quanto sente di essere cambiato lavorando a questo album?
Credo di aver risolto molto con me stesso. Sono riuscito a lasciare alle spalle delle cose importanti e negative, per buttarmi al massimo in questo lavoro. Ho incanalato tutto quello che avevo dentro.
Il vostro nome, Deer Teek (letteralmente “zecca di cervo”), richiama l’immagine di qualcosa di ripugnante. Come mai?
Semplicemente sono stato punto dalla zecca di un cervo. Nasce tutto da qui.
Che canzone è “The Rock”, singolo che ha anticipato il nuovo album?
E’ una canzone di rottura. Una drammatica canzone di rottura.
Oltre a questo progetto, siete impegnati con i Deervana: sarete al Brooklyn Bowl di New York per commemorare il ventesimo compleanno di “In Utero”, storico album dei Nirvana.
Già. I Nirvana sono stati uno dei miei gruppi preferiti. Ho sempre amato il modo in cui Cobain scriveva i testi ed il loro modo di suonare appena dentro le regole.
E questo l’ha ispirata nello scrivere i suoi testi?
Credo di sì. Non mi piace essere un imitatore, ma sono convinto che ci sia molto di lui nella mia penna.
Ultima domanda. Il vostro prossimo tour passerà per il nostro paese?
Non saprei.. ma mi piacerebbe venirci il prima possibile
(Intervista di Irene Zambigli)