Frankenstein entra nell’era del 2.0. Ad accompagnarcelo per mano (e musica) è Enrico Ruggeri che prima ha pubblicato un concept album intitolato proprio come la creatura di Mary Shelly e ora rilancia col clone “Frankenstein 2.0”. Il nuovo disco sembra lontano parente del primo, che all’epoca Ruggeri definì “il mio disco migliore”. Ora Ruggeri ha aggiunto nella ricetta elettronica, rock e quattro inediti.
Ruggeri il singolo “Onda” ricorda il sound dei suoi Decibel.
Parla di un mondo dove tutti si preoccupano fare cosa giusta.
Un male di stagione.
Oggi si pensa per like, siamo condizionati dal bisogno di consenso.
Risultato?
Le intelligenze si inceppano. Cerchiamo la musica giusta ma manca la personalità.
Risultato?
Siamo circondati di canzoni create col dichiarato obiettivo di piacere.
La sua “Onda” piace davvero.
Mai mi sarei atteso di sentirla così tanto in radio. Il successo non è prevedibile ma può accadere.
“In un paese normale” è più arrabbiata.
E’ una dichiarazione d’amore per questo paese e per chi nel mondo sta provando a cambiare le cose. L’Italia è diventato un paese immorale che ha accumulato decenni di errori che chiedono di pagare a noi. Non sono solo in denaro ma pure in dignità e lavoro.
Chi è Frankenstein?
Un animale ferito che rappresenta un popolo. E’ un simbolo di ribellione.
Non si è stufato di questo mestiere?
Scherza? E’ la 31ma volta che vado in studio. Dal 1977 accompagno la storia del paese. Eravamo abituati da quasi un secolo a genitori che ci davano un mondo appena migliore. Ma abbiamo anche passato periodi peggiori con i mini-assegni e l’austerity perché non c’era benzina.
La sua generazione ha fallito?
No. Io fatto onestamente e con più talento possibile quello che potevo fare. Ci sono cinquantenni che hanno vinto il mondiale di calcio: non è il fallimento di una generazione ma di un ordinamento, di un gruppo di persone.
Altro inedito è “Insegnami l’amore”.
E’ l’unica non mia, scritta da PicoRama, mio figlio. C’è tanta elettronica, è un’opera elettro-rock.
Il concerto?
In due tempi e senza pause.
Sorprese?
Nel secondo tempo parlerò e il pubblico potrà twittare domande alle quali io rispondo. Ci sarà da divertirsi