L a band di Francesco Ghezzi torna con un nuovo album. Impegnato, ricco, sontuoso in alcuni punti. Frutto di un percorso personale del frontman necessità di qualche ascolto per essere compreso nella sua interezza. Ma poi diventa una seconda pelle. E’ lo stesso Franesco che lo presenta con una suo articolo in esclusiva per Note Spillate.
di Francesco Ghezzi
Questo nuovo disco, “Il sole nudo”, è stato influenzato molto dal viaggio, anche spirituale, che ho affrontato attraverso il mondo contemporaneo, seguendo un itinerario che mi ha portato dalle braci sotto la cenere, che ancora lanciano vampe, seppur ignorate o nascoste, nei paesi dell’ex Yugoslavia – dove il ricordo della guerra è vicino, nitido, ancora travolgente, mentre noi a pochi chilometri ci illudiamo che sia dimenticato – ai fermenti mediterranei, sia quelli che divampano in maniera dirompente dei paesi dall’altro lato del Mediterraneo, sia quelli che hanno solo l’apparenza di essere meno brucianti ma che in realtà stanno crescendo piano ma senza fermarsi, nella “nostra” Sardegna.
Mi ha colpito la povertà che non riuscivo nemmeno a immaginare prima, quella senza speranza e senza sogni, quella che appare una condanna a vita senza possibilità di riscatto; mi ha colpito la superficialità con cui noi andiamo a divertirci o rilassarci in posti “esotici”, in cui ogni bisogno elementare viene soddisfatto, quando viene soddisfatto, a fatica.
Queste esperienze e queste riflessioni hanno modificato ancora di più il mio modo di percepire la realtà e di confrontarmi con il mondo che ho intorno. Ti accorgi che la violenza è ovunque e che quella sottile, quella che si insinua nella quotidianità, è ancora più diffusa di quella eclatante.
In questo nuovo lavoro ho lasciato che tutte queste riflessioni trovassero una loro collocazione, senza censurare o interrogarmi troppo su come sarebbe sembrato: ho seguito interamente il mio istinto e il mio gusto, la necessità che avevo di dire certe cose e di fermarle in un progetto.
E credo che se il disco stia avendo anche dei riscontri così positivi, che in alcuni casi mi hanno letteralmente colto di sorpresa, è anche perché si percepisce che è sincero, senza filtri.
Anche musicalmente lo sento più vicino, più simile a quello che sono in questo momento.