Ha 18 anni, viene da Aprilia e rappresenta la nuova generazione del Rap. Si chiama Sace, ha pubblicato due EP e ora si prepara a uscire dalla sua regione per entare in una dimemsione più nazionale. Ecco l’intervista a Davide Briolotta.
Sace come nasce?
Graffitaro e infatti il mio nome viene da lì.
Ovvero?
E’ formato dalle quattro lettere che meglio mi riuscivano nei disegni: S, A, C, E.
Come è arrivato al rap?
Non ero molto in sintonia col rap dei miei concittadini e dunque ho iniziato a seguire un mio percorso differenziato.
Così è nato “Puro sfogo”.
E’ il mio brano di debutto, ha totalizzato 60mila visualizzazioni in un attimo.
Stupito?
Sul momento sì poi sono entrato nell’ordine di idee che quello che è nato come una sfida sta diventando un lavoro.
Che pensa dell’Hip Hop che ha avuto una serata speciale all’Arena di Verona?
Non è il luogo che fa la differenza ma la coerenza. Ben venga dunque Verona e altre situazioni che posso far crescere il rap.
Ad esempio?
E’ stata positiva per il rap la vittoria di Rocco Hunt a Sanremo. L’importante è non tradire la filosofia.
Che succede per lei?
In autunno chiuderò la sua trilogia con “Giovane e forte vol. 3”.
Che consigli dà a chi è più giovane di lei?
A mio cugino che ha 14 anni e sogna di fare il rapper consiglio di ascoltare Mondo Marcio, Fabri Fibra e Co Sang.
Chi è il rapper oggi?
Siamo i nuovi cantautori e raccontiamo la vita di tutti i giorni.