Torna Alberto Fortis, una icona degli anni Ottanta, quello de “Il duomo di notte”, “La sedia di Lillà”, “La nena del salvador” e “Milano e Vincenzo”. Oggi, 2014, torna con Do l’anima. L’intervista.
Fortis ci presenta Do l’anima?
Undici canzoni in parte intime, in parte ritratti di persone e quotidianità ma tutte molto ballad.
La sua voce ha sfumature nuove.
Ci siamo arrivati con coscienza. Si voleva una rotondità della voce maggiore rispetto ad altri momenti della mia carriera.
Che cercava?
Volevo premiare una godibilità di ascolto generazionale.
E’ tornato a lavorarecon Lucio Fabbri,
Sono arrivato da lui con circa 40 canzoni e abbiamo fatto un lavoro di scrematura mirato a premiare l’aspetto melodico.
Scrive molto?
Sono poliedrico. Ho un’anima da batterista molto rock’n’roll eppure mi piace variare così riesco a essere il più veritiero possibile.
Come vive la crisi discografica?
La crisi e il successivo momento di adattamento alle nuove logiche lo ho metabolizzato qualche anno fa.
Oggi?
Tolleriamo il saccheggio della musica. Sono favoriti i colossi della discografia.
E la democrazia di internet?
Va esaminata. E’ democratico per i ragazzini che usciti dalla cantina sono approdati nella rete ma ora siamo in una giungla.
Tutto è indefinito.
Vero e in questo scenario “Do l’anima” si pone come una scommessa che racconta il piacere di oggi.
Duetta con Biagio Antonacci in Tu lo sai e con Roberto Vecchioni in Mi fa strano.
Entrambi sono parte della mia vita artistica.
Partiamo da Vecchioni?
Va bene. A 16 anni cantavo in una band a Domodossola, dove sono nato, e facevamo sue cover. Lo conobbi in gioventù, è venuto a casa mia a Domodossola, è nato un legame affettivo forte.
Come è nata la collaborazione?
Ci siamo trovati per caso in studio di registrazioni. Io registravo Mi fa strano e ricordando i tempi passati gli ho chiesto di intervenire, è stata una scelta spontanea.
Invece Antonacci?
Era un mio fan della prima ora, lo ha anche ammesso lui in varie circostanze. Pensi che una volta mi diede una sua musicassetta con scritto “canzoni del ragioniere Biagio Antonacci” perché era ancora un ragioniere con ambizioni artistiche.
Tour?
A inizio 2015. Ma sarà preceduto da una data speciale il 6 ottobre a Milano al Piccolo Teatro Studio Mariangela Melato.