Tappa milanese per la giovane popstar, quasi ventiduenne, di Boca Raton. Che detta così può sembrare un posto di confine messicano ma in realtà siamo in Florida. Un’ora e mezzo a decibel violenti, un folla urlante e anestetizzata da uno spettacolo alla Las Vegas.
Il concerto inizia poco dopo le 21 ed è diviso in due parti. Una all’interno di un Forum pullulante di adolescenti, sold out da tempo, con sciarpe, cartelli, striscioni, luci e quanto altro possa dimostrare ad Ariana la passione che lì ha portati lì. L’altro spettacolo è fuori, dove centinaia di genitori aspettano, guardando l’orologio, che le 18 canzoni in scaletta scivolino via. Tanti cambi d’abito, balletti impeccabili, lei che evapora su una nuvola che sembra di meringa. Si comincia con Bang bang che è una cover di Jessie J. Non c’è un attimo di tregua, quando è il momento del cambio abito ci sono o il deejay o i musicisti a tenere alta la tensione. Il pubblico è tutto in piedi. Con le urla è in grado di pareggiare la potenza delle casse. Si prosegue con Hands on me e Best Mistake. Tra le altre splendide la versione live di Pink champagne e Tattoed Heart.
Il solo momento di delusione è su One Last time: come nella versione su disco ci si aspettava il duetto con Fedez, ma il rapper milanese non è comparso su quel palco hollywoodiano. Ormai si va verso il finale mentre l’adrenalina sale. Prima di congedarsi Ariana Grande cala un poker da ko per chiunque, tranne per il suoi fan, che la seguono dagli esordi, da quando era Cat Valentine nelle sit-com di Nickelodeon Victorious e Sam & Cat. Il poker è Love me harder, All my love (cover di Major Lazer), Honeymoon Avenue e Break Free. Ringrazia i fan, si dice fiera delle sue origini italiane…sparisce poi ritorna per un bis, la super hit Problem. Le luci si accendono, il sogno finisce e rinasce nelle cuffie e negli stereo a casa oltreché nelle migliaia di video che sono stati realizzati e che saranno un ricordo bellissimo per chi c’era e un orgoglio da mostrare a chi non ha potuto esserci.