I Frenesya nascono nel 2009 dall’incontro di Matteo Spinelli (voce), Antonio Mezzadra (lead gtr), Filippo Freri (bass) e Filippo Poli (drums); dopo qualche anno di assestamento i quattro incontrano Cristiano “Hristo” Lepri (rhythm gtr) e nel 2013, dopo aver svolto un’intensa attività live, più di duecento per tutto il nord Italia, ottengono un contratto discografico che oggi gli sta dando la possibilità di registrare il primo album. Ne abbiamo parlato con Hristo.
A che punto siete con la registrazione dell’album?
Siamo a buon punto, ma c’è ancora tanto da fare.
Per quando è prevista l’uscita?
Non abbiamo ancor una data precisa, ma pensiamo tra l’inverno e la primavera del 2016.
Quanti brani saranno?
Una dozzina, tutti scritti da noi.
Lo stile è sempre lo stesso o cambia?
Stiamo cercando di mantenere il pop rock italiano di matrice moderna.
Il primo singolo estratto e che è in rotazione radiofonica è “Resta con me”. Perché avete scelto questo brano?
E’ stato il primo brano della svolta per la band appena abbiamo iniziato a lavorare insieme a questo progetto. Ha anche un messaggio forte e abbiamo deciso di partire con questo.
Nel 2013 avete ottenuto un contratto discografico dalla Sound Music International. Com’è successo?
Io avevo incrociato Massimiliano Meloni tramite alcuni conoscenti in comune e, conoscendo da tempo gli altri ragazzi dei Frenesya, ci siamo proposti a lui che ha subito gradito e accolto il progetto. E’ stato un amore a prima vista. Massimiliano è il nostro pigmalione, siamo contentissimi di lavorare con lui perché dà la possibilità di lavorare in totale libertà, senza restrizioni.
Lei si è aggiunto dopo nella band, cosa ha portato di innovativo?
Io ero molto più old school, legato a un rock più retrò. Sono stati loro a dare qualcosa a me e poi abbiamo un passione comune, quale il brit rock moderno.
Da dove nasce il nome Frenesya?
Questo me lo hanno raccontato, perché io sono subentrato dopo. Erano talmente pieni di energia che, nonostante non fosse ancora in ballo la band, erano pieni di live e di idee, e qualcuno disse loro: “mamma mia che energia, siete proprio frenetici”. Da lì, l’idea del nome con la ipsilon che fa molto inglese.
Quali sono i temi principali dei testi dell’album?
Guardiamo molto quello che ci circonda e, in base alle esperienze dirette, cerchiamo di parlare dando un’opinione, un’idea, e di scuotere un po’ gli animi. Se dovessi riassumerlo in poche parole, parliamo della situazione moderna.
Quali sono le vostre influenze musicali?
Sicuramente siamo influenzati molto dal brit rock americano, quindi U2, Queen e Muse. Ci piace tantissimo anche lo stile dei Negramaro. Ma ascoltiamo davvero di tutto.
Con chi vi piacerebbe duettare?
Se proprio dobbiamo sognare, in Italia, Giuliano Sangiorgi perché è l’artista che stimiamo di più del panorama rock nazionale; a livello internazionale sarebbe bellissimo con Matthew Bellamy dei Muse. Non nomino Bono degli U2 perché è di un altro pianeta.
Avete mai pensato di partecipare a qualche talent?
No, crediamo fortemente nel progetto che stiamo portando avanti con il nostro discografico, crediamo di più in questo tipo di gavetta. I talent ti danno tantissima popolarità all’inizio e poi, il più delle volte, finisci nel dimenticatoio.
Siete in giro con dei Live?
Siamo rientrati in sala prove da qualche settimana e stiamo preparando un set live con cui ripartire perché, scrivendo brani completamente nuovi e con uno stile nuovo e molto differente rispetto a quello di due anni fa, dobbiamo capire come muoverci. Abbiamo in programma di ripartire molto velocemente con i live perché è il nostro punto di partenza.
Quindi lo stile dei Frenesya è cambiato?
Rispetto a due anni fa, quando Massimiliano ci ha contattato, è cambiato tantissimo. Prima era molto pop italiano, adesso più rock oriented con molti arrangiamenti.