E’ stata una delle rock star più seguite negli anni ‘80/’90 e il suo percorso artistico è ricco di successi a livello mondiale: nel 2006 le è stato consegnato il Disco d’Oro alla carriera ed è tra gli artisti italiani che hanno avuto maggiore successo commerciale in Italia e all’estero. Ha iniziato a cantare in inglese con look stravaganti che incantavano ogni volta il pubblico, ma dopo essere stata scelta da Elton John per incidere la versione italiana di “Circle of life” (colonna sonora per il cartone animato Disney Il Re Leone) è passata alla sua lingua d’origine che le ha regalato altrettante soddisfazioni. A distanza di anni, in cui ha avuto il tempo anche di fare la stilista per abiti per cagnolini, ha deciso di tornare al suo primo amore: la dance music. Prima con “The Magic Of Love”, poi con “Baby Don’t Go” e oggi con il nuovo singolo “Straight to Hell”, accompagnato da un video spettacolare. In questa lunga intervista, Ivana Spagna ci ha parlato del suo passato, del suo presente, ma anche del suo futuro.
di Milly Abrusci
Come sta?
Bene, grazie. Sono molto felice e contenta perché questo nuovo brano, insieme al videoclip, sta avendo tantissimi consensi ed è una cosa che mi rende felice perché, come ogni volta che si fa qualcosa di nuovo e nonostante uno ci mette tutto il cuore, il risultato definitivo è sempre in dubbio. Per cui, quando arrivano risposte positive, è molto bello.
Fa riferimento al videoclip dell’ultimo singolo, “Straight to Hell”, ispirato al film “The Curious case of Benjamin Button”. Che effetto le ha fatto vedersi tra 20/30 anni?
Per fare la base di questo trucco mi sono valsa dell’aiuto del numero uno in Italia, Manlio Rocchetti, premio Oscar come truccatore per il film “A spasso con Daisy” e che ha fatto trucchi anche come “L’avvocato del diavolo” con Al Pacino e “C’era una volta in America” con Robert De Niro. Sono stata da lui per prendere il calco e dopo due truccatrici molto brave, che lavorano nella trasmissione “Tale e quale show” che sono Maria Luisa Maurelli e Luana Inguscio, hanno fatto le protesi e mi hanno truccata. Ci sono volute sei ore per completare il trucco e, durante la preparazione, mi vedevo talmente strana e con uno sguardo duro che successivamente abbiamo cercato di addolcirlo perché non mi ci vedevo così. La cosa che mi stupiva di più e che mi spaventava, era lo sguardo che per me è molto importante. Gli occhi sono lo specchio dell’anima, dallo sguardo di una persona puoi vedere e sentire tante cose. Quindi, all’inizio mi spaventava questa cosa, ma alla fine è stato così bello che mi facevo tenerezza da sola. Riguardandomi, mi sono accorta che facevo dei movimenti che non erano i miei, erano dei movimenti da signora anziana che mi venivano in maniera naturale. Durante le riprese sono entrata talmente nella parte che mi è anche capitato di pensare: “chissà se il Signore mi darà la forza di arrivare veramente a questa età”.
Proprio nella trasformazione di cui mi parla, assomiglia molto alla Regina Elisabetta.
E’ vero. Questo non è stato voluto, ma tutti me lo dicevano sul set. E’ una cosa impressionante. Abbiamo fatto le riprese molto vicine e nelle foto che mi hanno scattato sembro davvero la Regina Elisabetta. Sarà per questo trono rosso alle mie spalle che indica il cerchio della vita che gira in maniera innaturale perché da vecchia mi fa tornare giovane, ma che alla fine riporta alla vita vera.
A proposito de “Il cerchio della vita”, quando è stata scelta per interpretare questo brano ha deciso di non rivelare mai i nomi delle altre artiste che avevano provinato la stessa canzone. Qualcuno ha fatto il nome di Laura Pausini, conferma?
Io non l’ho mai detto e non posso né confermare e né smentire che tra quei nomi ci fosse anche il suo. Io ero stata interpellata per cantare “Il cerchio della vita” e non ho esitato a provarci perché era un cartoon, nonostante non volessi cantare in italiano. Dopo circa nove mesi, sono stata ricontattata da quello che era il direttore della Walt Disney italiana che mi ripropose la stessa cosa. Mi mandarono quella che all’epoca si chiamava pizza, i vecchi nastroni, per ascoltare il punto preciso in cui dovevo attaccare io con la mia versione e c’erano altre dieci versioni di donne bravissime, il top della musica italiana; mi sono detta che se non avevano preso loro, non avrebbero mai preso me. Così, feci una promessa al Signore e cioè che se mi avessero scelta non avrei mai rivelato i nomi delle artiste che l’avevano cantata prima di me. Quindi non l’ho mai detto, non posso dirlo e non posso confermare nulla perché è una promessa che ho fatto.
Tornando a “Straight to Hell”, pian piano si sta riavvicinando alla dance music. Si sente più a suo agio in questo genere musicale o nel pop?
Il mio amore è sempre stata la dance perché sono nata nelle discoteche. Prima di fare i dischi suonavo con un gruppo composto dal chitarrista Larry Pignagnoli e da mio fratello Theo, bassista. Abbiamo suonato per dodici anni canzoni dei Kool & The gang e di tanti altri e quindi mi ero abituata a cantare in inglese. Quando è stato il momento di comporre le prime canzoni, come “Easy Lady” e “Call me”, per me era naturale scrivere in quella maniera, in quelle melodie e ritmi perché era la realtà che avevo sempre vissuto. Quando dicono che il primo amore non si scorda mai è vero, la dance è stato il mio primo amore. Quando sono stata scelta da Elton John è arrivata la svolta. Sono stata abbracciata da un entusiasmo che mi ha spinto a una carriera nuova, perché poi ho iniziato a scrivere in italiano. Il primo pezzo è stato “Gente come noi”. Dopo un po’, però, volevo tornare a cantare in inglese, ma essendo con una multinazionale e avendo ottenuto un bel risultato, mi era stato precluso di tornare a cantare in inglese. Quindi, è sempre stata una cosa schiacciata dentro e che dall’anno scorso è venuta fuori. Ho anche perso due anni perché ho fatto la stilista per vestiti per cagnolini e la linea aveva avuto anche un grosso successo all’estero, persino in Cina e in Finlandia.
Lei ha un amore smisurato per gli animali.
Dico sempre che forse l’amore che provo per gli animali mi sta massacrando la vita perché per loro non vado in ferie dal 1997. Ho una persona a casa che pensa ai miei cuccioli, ma se ho del tempo libero voglio passarlo con loro. Se potessi, il sogno della mia vita sarebbe avere un’arca in cui ci fosse posto per accoglierli tutti e fare adozioni mirate, ma mi piacerebbe anche abitare in campagna per avere dalle galline, dalle quali prenderei solo le uova, a caprette e tutti gli animali perché io mi sento bene con loro vicino.
Ultimamente ha pubblicato tre singoli solo online. Come mai questa decisione?
Perché è il modo più veloce per farli uscire e soprattutto perché non si può fare un CD con solo uno, due o tre brani. In questi anni, in cui sono successe tante cose che mi hanno scioccata (la perdita improvvisa di persone care, per esempio), mi sono resa conto che la vita è una sola e che dobbiamo viverla al meglio e nel rispetto di chi abbiamo intorno, facendo le cose che amiamo. Ho deciso di vivere di più alla giornata e quindi, iniziare a preparare un album e aspettare due anni senza vedere uscire niente, non fa più per me. Inoltre, l’album ti porta a scrivere canzoni che spesso dopo due anni non senti più perché nel tempo sei cambiata. Per questo ho scelto di pubblicare una canzone per volta seguita da un videoclip. In autunno ne uscirà un’altra e spero un’altra ancora per dicembre, per poi riunire tutto, se saranno tante le canzoni, in un CD.
C’è qualcosa che rimpiange degli anni ‘80/’90 quando era all’apice del suo successo?
Sì, c’è una cosa che rimpiango molto ed è la spensieratezza che non ho più, ma per il resto ho vissuto tante cose belle e pazzesche che non avrei mai immaginato. Mi manca la spensieratezza di un tempo che mi portava a vivere senza pensare al futuro. Se mi chiedessero se volessi tornare indietro per rivivere tutto, direi di no. Mi interessa solo andare avanti e vivere quello che resta perché, in mezzo a tante cose belle, ho anche sofferto parecchio.
Grazie al suo lavoro ha avuto modo di visitare parecchie città. In quale le piacerebbe vivere per il resto della sua vita?
Ci sono tantissime città che mi sono piaciute: Madrid, Parigi, Londra, ma anche Mosca che non avrei mai pensato; ma il posto migliore in cui posso vivere è un luogo tranquillo che mi permette di stare vicino alle persone a cui voglio bene e alle mie creaturine a quattro zampe.
“Straight to Hell” è stato presentato durante il Gay Pride mondiale a Barcellona, mentre “Baby don’t go” è l’inno ufficiale del Gay Pride a Verona 2015. Curiosa come cosa, non crede?
Sì, è curioso anche perché sono sempre stata scelta per queste cose e questo mi dà molta gioia perché io sono sempre stata molto vicina al mondo gay. I miei più cari amici sono gay, forse perché riesco a parlare meglio con loro che con altre amiche. Hanno una sensibilità diversa e mi dà molta rabbia il fatto che ancora oggi si debba lottare per dei diritti che dovrebbero essere acquisiti da sempre. Se c’è ancora da lottare o da portare avanti questa battaglia del riconoscimento di questi diritti, io ci sono e sono proprio in prima fila.
E’ tornata a cantare musica dance, la vedremo anche vestire abiti come quelli che indossava negli anni ‘80/’90?
Tante volte vorrei fare delle pazzie perché mi diverte, ma per esempio quella pettinatura con i capelli sparati in aria che più volte sono stata tentata di rifare, comporta un lavoro di quasi due ore tra lavaggio e piastra. Troppo impegnativo, per me, ora. Preferisco qualcosa di tranquillo, adesso. Prima, come le dicevo, ero più spensierata.
Secondo lei com’è cambiata la musica negli anni?
Secondo me gli anni ’80 sono rimasti così perché le canzoni, oltre ad avere un ritmo che faceva muovere e divertire la gente che ballando scaricava le tensioni, avevano anche la melodia. Una canzone la porti nel cuore quando la puoi canticchiare e dopo dieci anni la ricordi ancora; se ha solo un ritmo, come è stato qualche anno fa (che erano prevalentemente suoni e non melodie), una canzone anche se ti piace la balli solo in discoteca ma non la canti durante la giornata, per cui la perdi negli anni. Da un paio d’anni, invece, secondo me c’è un sacco di buona musica e ci sono tanti bravi artisti che fanno pezzi uno più bello dell’altro con melodie e colpi geniali di arrangiamenti. Io impazzisco per Sam Smith, mi prende quando canta in modo pazzesco e, come lui, tanti gruppi che fanno bei pezzi da ballare ma non solo. Si sta tornando molto alla melodia, che è la base di tutto, ma con vestiti nuovi, arrangiamenti e suoni minimalisti, a volte esagerati, ma con una ricerca spontanea del pezzo bello.
Ha citato Sam Smith, ma c’è qualche cantante italiano che apprezza in modo particolare?
C’è un cantante italiano che mi fa impazzire e che quando lo sento cantare mi viene il nodo allo stomaco, si tratta di Tiziano Ferro. Ha un pathos incredibile, canta con l’anima e in tutto quello che fa è un grande. C’è un altro cantante che, nonostante abbia vinto Sanremo, non è ancora stato scoperto per la sua bravura ed è Valerio Scanu. Canta divinamente ed è completo.
Per quanto riguarda i suoi live, in quali città possiamo seguirla?
Adesso sta partendo il tour, sabato saremo a Marina di Camerota, domenica a Milano e la prossima settimana a Ibiza, ma ci sono altre date fino a fine settembre/ottobre. C’è anche la promozione in Spagna per “Straight to Hell” e altri Paesi che hanno richiesto la licenza.
Lei rimane una delle poche cantanti italiane conosciute anche all’estero.
Io devo ringraziare i Paesi europei perché, se non fosse stato per alcuni di loro, probabilmente in Italia non sarei mai nemmeno uscita in quanto all’inizio nessuno voleva stampare “Easy Lady” e quindi avrei avuto le ali tarpate. Per fortuna sono entrata da un altro ingresso che, a volte, si rivela quello giusto.