Darren Criss al Giffoni Film Festival racconta se stesso, l’amicizia, la musica, i miti e le responsabilità. Lo ho intervistato.
E’ attore o musicista?
Non è una coincidenza che gli attori siano anche musicisti.
Perché?
Ci sono dei tratti comuni: ritmo, tempo, timbro, per me non è un problema utilizzarli nei due ambiti. Questo spesso succede ai comici perché la batteria da il timing.
E vero che vuole fare qualcosa su Arlecchino?
Penso che la ritmica e la musicalità mi avvicinano alla commedia, c’è qualcosa di operistico. Non so se esiste qualcosa su Arlecchino, ci penserò in futuro a farne una io.
Che amico è?
Dipende da chi ho vicino. All’epoca del college ero custode dei segreti degli amici perché le fidanzate si confidavano e io non potevo tradire la loro fiducia.
Insomma è uno fidato.
Come custode di segreti sono un amico, cerco di non dare troppi consigli, assorbo. Ci aggiungo che la mia felicità passa attraverso quella degli altri.
Lei è felice se lo sono gli altri?
Sì e lo scriverò nelle mie memorie che la vita a valore solo se si fanno felici gli altri.
A Glee ha visto decine di postar: ricordi?
Non sempre le popstar che sono venute a Glee noi le abbiamo conosciute. Oggi a Giffoni ho citato più volte i Beatlse: quando ho fatto Paul McCartney e ho suonato un basso come quello che lui suonava nei Beatles è stato un momento unico.
Si sente condizionato da Glee?
Mi ci confronto spesso. Sono stato fortunato a fare Blaime, è stato a oggi il punto più alto della mia vita. Ma la chiave della mia carriera è la versatilità.
Ovvero?
Mi piace mescolare le carte, sono musicista e attore o vieiversa. Potrò rispondere tra cinque anni se Blaime mi è rimasto cucito addosso.