Si intitola Le storie che ci raccontiamo, il nuovo intenso album dei Perturbazione, gruppo torinese guidato dalla voce di Tommaso Cerasuolo. Il disco è stato anticipato dal brano Dipendo Da Te che ricorda quanto il carattere, la forza d’animo e la volontà siano le uniche cose sui cui contare davanti alle difficoltà apparentemente insormontabili. Il disco conferma con grande piacere il sound sofisticato del gruppo che racconta tutte le sfumature della vita passando dai momenti di passione agli attimi in cui bisogna decidere cosa fare nel futuro. Li abbiamo intervistati.
Partiamo da Le storie che ci raccontiamo all’interno del quale narrate tante vite.
Rossano: L’album si muove su quella linea sottile che separa ciò che siamo realmente da quello che raccontiamo di noi. Il disco contiene brani che parlano di storie, vite e immagini che si vogliono dare all’esterno. Il brano “Cara rubrica del cuore” è al centro della tracklist proprio perché parla di questo fatto, cioè delle rappresentazioni che diamo di noi ma che, qualche volta, non corrispondono alla realtà.
Tommaso: Cerchiamo di fare sempre canzoni non giudicanti lasciando al pubblico la libera interpretazione. Mi piace che l’ascoltatore entri nel brano e scelga cosa vedere, proprio come nella casa degli specchi del Luna Park in cui trovi pareti deformanti che permettono di osservare visioni differenti della stessa persona.
Perché avete scelto Dipende da te come primo singolo?
Tommaso: Perché è il cappello delle storie raccontate nell’album. Puoi prendere tantissime botte e cadere più di una volta, ma non potrai mai sapere come andrà a finire, solo il tuo carattere potrà deciderlo.
La voce di Tommaso è molto maturata in questi anni.
Tommaso: Credo di riuscire a tirarne fuori di più ora rispetto a prima. Generalmente faccio fatica a riascoltare i vecchi dischi perché noto subito le imperfezioni. Noi siamo un gruppo che ha imparato le cose facendo e sbagliando e ho la sensazione che ci sia sempre un’evoluzione.
All’interno del disco c’è una collaborazione con Andrea Mirò che nel 2014 vi ha diretto al Festival di Sanremo.
Tommaso: Ci siamo conosciuti prima del Festival grazie a Le città viste dal basso, uno spettacolo in cui abbiamo raccontato le città attraverso la musica di grandi cantautori italiani, quindi eravamo già a conoscenza dell’entusiasmo, della simpatia e del grandissimo talento di Andrea Mirò. Quando siamo stati presi al Festival di Sanremo, ci è venuto in mente che Andrea avrebbe potuto fare il direttore d’orchestra, così glielo abbiamo proposto e lei ha accettato immediatamente.
Sarà con voi in tutte le date del tour?
Tommaso: Lo scorso anno abbiamo fatto quattro concerti insieme per testare la nostra alchimia e gli arrangiamenti, c’è stato subito un fortissimo feeling. Quando le abbiamo proposto di accompagnarci in tour, lei si è detta subito entusiasta e disponibile.
Rossano: Andrea è presente anche nel disco perché avevamo bisogno di una voce narrante femminile che esplicasse un altro punto di vista.
Nel disco ci sono anche Ghemon ed Emma Tricca.
Tommaso: Emma Tricca è una ragazza romana che vive a Londra da una vita. Il suo speech è all’interno di uno brano che fa da collante a tutto il disco. Invece la collaborazione con Ghemon è nata per caso, un giorno eravamo in studio e ci ha lanciato l’idea.
Vi siete ripresi da Sanremo?
Rossano: Assolutamente si perché l’abbiamo fatto in età adulta e con i piedi ben piantati a terra.
Tommaso: Dopo il Festival siamo andati a suonare in molte piazze ed è stato bello vedere come nell’arco di un anno il nostro pubblico fosse diventato ancora più eterogeneo.
Avete un rapporto molto stretto con i vostri fan.
Tommaso: Noi ci muoviamo in un terreno musicale meno solido in Italia rispetto ad altri stati, quindi è importante ringraziare chi ci supporta. Molte persone ci hanno raccontato che i momenti delle loro vite corrispondono ai nostri dischi, questa cosa è bellissima, ci rende davvero felici.