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Erin K, il vulcano anti-folk inglese è in Italia

Erin K è un vulcano di talento, originalità e simpatia. In questi giorni l’artista sta attraversando il Belpaese in lungo e in largo con il suo terzo tour italiano che anticipa l’uscita dell’album di debutto che vedrà la luce nei prossimi mesi. Il disco nasce dall’incontro tra Erin K e Appino che ha curato la produzione artistica del lavoro. L’abbiamo intervistata.

Erin K

Erin K

di Matteo Rossini

Salve Erin, come sta?
Bene, bene, sono molto felice in questo periodo.
Un nuovo tour in Italia.
Sì, sono tornata, amo molto questo paese e sono davvero entusiasta di esibirmi ancora una volta qui. Le prime due volte sono state più difficili, ma ora comprendo un po’ la lingua e conosco tradizioni e culture del vostro paese, quindi ora è più facile e poi… amo questo paese!
In questo periodo sta lavorando al suo album di debutto.
Ho cominciato la produzione dell’album verso la fine del 2015, a febbraio mi sono incontrata a Livorno con Andrea con cui ho cercato di aprirmi il più possibile per trasmettergli le mie idee musicali. È stato molto bello lavorare con lui perché ci siamo confrontati tanto e abbiamo parlato dello stile che l’album avrebbe dovuto avere.
Il suo genere viene definito anti-folk.
Quest’album sarà un po’ diverso dai precedenti brani perché e il risultato della collaborazione tra me e Andrea, abbiamo cercato di tirar fuori un sound molto particolare.
Come lo definirebbe usando quattro aggettivi?
Direi giocoso, divertente, sperimentale e catartico!
Lei è nata in America, ha vissuto a Londra e da poco è tornata a New York, una cosmopolita…
In realtà, nel 2011 ho vissuto in America, poi mi sono spostata a Londra dove sono cresciuta suonando in una band ed esibendomi in numerosi locali, in seguito ho deciso di tornare negli Stati Uniti per stare più vicina alla mia famiglia che vive lì e soprattutto per affrontare nuove sfide e lavorare ancor di più sul mio genere musicale. Infatti, l’anti-folk è nato proprio a New York, quindi mi è sembrato naturale tornare lì per dar vita alla mia musica.
Quali sono i suoi artisti di riferimento?
Fin da piccola ho ascoltato molta musica grazie a mia mamma, ma se dovessi scegliere i miei punti di riferimento direi sicuramente tutti quegli artisti che hanno sperimentato nel campo musicale. Un esempio su tutti potrebbe essere Regina Spektor.
Cosa la aspetta all’orizzonte?
Il mio primo progetto è tornare a Londra perché ci sono tante persone con cui vorrei collaborare, poi sto anche lavorando a un progetto d’animazione. L’obiettivo per quest’annosarà sicuramente cercare di unire la musica con l’arte.

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Giornalista musicale, lavoro a Sky TG24

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