Mika arriva al Festival di Sanremo e contagioa l’Ariston con la sua energia. Lo ho intervistato.
Tornerà Casa Mika?
Sì e con tante novità. Voglio fare musiche nuove.
Diventeranno disco?
Sto lavorando a un nuovo album. Ma le musiche non sono connesse necessariamente a quelle che so creando per il programma Rai. L’anima di Sanremo è l’Orchestra. Quella rimane sempre al di là di chi conduce.
Cosa farà stasera?
Un medley delle mie canzoni e un omaggio musicale a George Michael.
Le piace?
Non lo ho mai conosciuto ma sono stato un suo stalker artistico. Ho voluto lavorare dove lui stesso ha lavorato. Non credevo che morisse così giovane. Lo omaggio con grande voglia. Farò Jesus to a Child.
Come sono andati a X Factor Manuel Agnelli e Alvaro Soler che sono a Sanremo anche loro?
Qui ho trovato anche dei concorrenti. Vedere qui Michele Bravi e Chiara, che hanno superato momenti difficili, mi fa provare per loro ammirazione. Non importa da dove vieni ma come combatti la sfida dopo. Sono felice di vedere il viaggio dei due artisti.
I due giurati?
Chissenefrega della mia opinione. Io a X Factor mi sono divertito tanto ma è arrivato il momento che dovevo fare altro. Tre è il numero magico.
Come è lo stato di salute della musica italiana?
C’è poca musica indie. Non ci sono locali: la mancanza di cultura dei locali è un grosso problema. Da lì vengono tutte le più belle cose.
Dove sono le sue origini?
Mi sento apolide. E il mio nomadismo è all’origine della mia musica.