Tra me e il mare è la title-track del suo nuovo disco di Maria Lapi in uscita il prossimo 29 settembre, a sette anni dal debutto con Ignote melodie.
Il brano è accompagnato da un video realizzato da Uncle Singer Production, che ha animato i disegni “marini” di Francesco Campanoni con la tecnica stop-motion,rappresentando il mood della canzone e dell’intero disco attraverso un clip sognante e fresco come una brezza marina. Tra me e il mare è un lavoro che raccoglie nove tracce di cantautorato pop mediterraneo, giocato sui mille rivoli di un suono acustico che evita qualsiasi deviazione etnica e si concentra sulla semplicità di un songwriting leggero, pensoso e incantato, “un planare sulle cose dall’alto, senza macigni sul cuore”, come lo descrive Maria citando Italo Calvino. Senza arrendersi al disincanto o rinunciare al sorriso, cercando invece negli angoli più attesi un frammento di magia. Sono canzoni in punta di piedi quelle di Tra me e il mare, brani che vogliono sfiorare, sussurrare, regalare pensieri morbidi adagiati sulla quotidianità. Momenti distillati come se l’intento fosse quello di consegnare a chi ascolta il proprio tempo migliore.
Maria Lapi insegue l’incontro fra parole e musica che nasce “da un equivoco, da un disegno, dalla riconoscenza che puoi provare nei confronti di un libro, dall’emozione regalata dalla bellezza, dalla magia di alcuni incontri. Da un dolore che finalmente, in modo inatteso, trova la strada per esprimersi.” E ogni stato d’animo ha una sua solarità che rapisce lentamente, sensuale o giocosa, mai meno che intensa, eppure ammiccante, senza però essere ruffiana. La voce che segue melodie increspate e cangianti come le onde di un bacino un poco mosso, qualche eco di swing mascherato e di bossa nova, come nella rilettura di Conversazione scritta da Antonio Amurri e dal maestro Bruno Canfora per Mina. E’ con questo bagaglio costellato di bellezza che Maria Lapi percorre lo spazio tra lei e il mare, “quei passi per diventare chi sono davvero, il silenzio in cui le parole non servono e basta il cuore. Ma anche le orme lasciate sulla sabbia, che raccontano ogni fatica, ogni caduta, e la forza che serve per rialzarsi, la gioia che regala l’incontro con il mare.”