Anastacia, l’Artista con la A maiuscola con una voce tra le più riconoscibili del mondo, desidera la pace nel mondo e cita Michelle Obama quando dice uno dei suoi motti: “When they go low, we go high”. Quattro le date italiane previste nel nuovo tour della cantante. “La mia evoluzione personale è riuscire a non preoccuparmi né del passato né del futuro e saper vivere il momento. Tutti dovremmo farlo” racconta Anastacia a Milano per la presentazione del suo ultimo album, Evolution. L’abbiamo incontrata a distanza di tre anni dall’album Resurrection che la vedeva reduce dalla seconda battaglia contro il cancro al seno e da una doppia mastectomia.
Il 15 Settembre è uscito Evolution, il settimo album della cantautrice statunitense per Universal Music Group. “L’ho intitolato Evolution, principalmente per riscoprire la vecchia Anastacia. Mentre scrivevo questo album non potevo realizzare quanto avrei ritrovato me stessa. In realtà l’album ha delle forti contaminazioni provenienti dai miei vecchi pezzi” ci racconta l’artista, che si dice orgogliosa di essere riuscita a rimanere se stessa senza seguire le imposizioni nell’industria discografica. Il singolo “Caught in the middle” che ha anticipato il disco, disponibile in programmazione radiofonica e negli store digitali da venerdì 28 Luglio, parla della difficoltà di uscire da una relazione amorosa e la tendenza di ognuno a posticipare per paura di affrontare il dolore: “Diciamo sempre che lo faremo dopo natale o dopo San Valentino. Le rotture le viviamo tutti, in amore o nel lavoro. Bisogna solo affrontarle”. Boxer, Not omnia down, Pain, Stamina e Before hanno come tema l’empowerment, mentre Why tratta le crudeltà che il mondo ci mette di fronte. Tra i pezzi citati c’è Boxer, canzone che l’artista avrebbe preferito come singolo perché meno radiofonica
rispetto a Caught in the middle: “Boxer è come un pugno in faccia. Però c’è da dire che non sono così brava a riconoscere le canzoni di successo. Ho odiato sick and tired ma probabilmente perché ero stanca di essere sick and tired”.
Guai a fare domande riguardanti la realtà politica americana. É un tema che la cantante sente molto ma su cui non vuole perdere tempo: “Io odio trump. #notmypresident. Non ho davvero molto da dire su questo argomento. Non credo in nulla di ciò che sostiene. Io sono americana e noi non siamo questo. Lui è imbarazzante, una barzelletta”. Anastacia, oltre che essere molto apprezzata dal grande pubblico per le sue grandi doti vocali tanto da essere definita “la bianca dalla voce nera“, è una delle artiste più amate per la sua semplicità. Un aneddoto in particolare riflette questo lato, quando ad Amsterdam ha fatto visita ad una coppia di fan: ”Stavo camminando per le strade di Amsterdam per tornare in hotel e ho sentito I’m Outta Love ad altissimo volume provenire da una finestra. Dopo vari tentennamenti ho suonato il campanello e quando mi hanno aperto la scena è stata davvero carina. Guardavano ininterrottamente la tv sintonizzata su
MTV e me, della serie “come fa ad essere lì e qui, è lei non è lei”. É una cosa che non dimenticherò mai e non dimenticherò nemmeno quella coppia”. Anastacia si definisce una ragazza sprock, genere che nasce dalla fusione tra soul, pop, e rock, e questo si riflette in Evolution, album che spazia tra sonorità diverse. L’energia dell’artista, che l’ha aiutata a combattere per ben due volte contro la malattia, la rende un simbolo per molte donne ma questo ruolo non influenza il suo modo di essere o di vivere: “Resto la stessa artista sul palco e la stessa persona nella vita. Sono enormemente onorata di rappresentare questo per il mio pubblico ma rimango la stessa pazza.” Con la stessa energia è riuscita a scrivere l’ultimo album nel bel mezzo di un tour mondiale di 200 date.
Il prossimo tour invece vedrà quattro date in Italia volute da Live Nation: Brescia (Gran teatro Morato, 6 Maggio), Roma (Auditorium parco della musica, 7 Maggio), Bologna (Teatro Europauditorium, 9 Maggio) e Milano (Teatro Ciak, 10 Maggio). Il suo legame con l’Italia è fortissimo: “Amo l’Italia! La vostra lingua è difficilissima, mi dispiace davvero molto di non essere capace di comunicare. Utilizzo la mia musica, che poi è la comunicazione più vera e sincera, come connettore tra me e voi. Ho avuto la fortuna di duettare con tantissimi artisti italiani. Sono onorata che voi mi permettiate di fare un po’ parte del vostro paese.” Minore è il successo ottenuto in America, paese d’origine, ma non si dispiace per questo: “Il primo album non è nemmeno uscito in America ma non mi importava, ero troppo eccitata all’idea di poter viaggiare. Ragazzi, non ero mai stata su un aereo in prima classe! (ride, ndr.) Ho dei fan in America ma è così deprimente vedere che sei al top delle classifiche di tutto il mondo e qui neanche passano le tue canzoni in radio. Non voglio che il mio lavoro finisca al 375 000 posto in classifica”.