Persone pressoché sconosciute che si incontrano per dare insieme l’ultimo saluto e commuoversi tra ricordi e aneddoti condivisi. Corone di fiori a circondare il grande palco a forma di bara. Un’enorme lapide, in cui è incisa la scritta “
R.i.p. Elio e le Storie Tese 1980-2017”, per commemorare i cari estinti. Persino i fazzoletti, offerti da uno sponsor, per asciugare le lacrime di commozione. E la voce di
Vittorio Cosma, il tastierista che da tempo ha sostituito
Rocco Tanica nei live della band, che apre la serata con un’omelia degna delle più sentite cerimonie funebri, interrotta dalle note di
Servi della gleba, canzone ufficiale di apertura del concerto. Tutto era pronto per l’addio definitivo agli Elii che, due giorni fa, hanno però ancora una volta spiazzato il loro pubblico, annunciando una “coda lunga” che comprende la partecipazione a Sanremo e un mini tour d’addio, da consumarsi entro e non oltre il 30 giugno 2018.
Elio e Le Storie Tese durante l’ultimo (forse) concerto
di Veruska Motta
Questo preludio non ha però deluso i fan, le dodicimila persone che affollavano il Mediolanum Forum di Assago, gremito in ogni ordine di posto (persino il retro del palco) per salutare una delle band più amate e longeve della storia della musica italiana. Tre ore appassionanti in un viaggio tra grandi successi e meravigliose chicche, in una scaletta stilata anche grazie a un sondaggio tra i fans, in particolari quelli storici come le “fave”, che hanno potuto trascorrere un po’ di tempo prima del concerto con i membri del gruppo. Dopo il pezzo d’esordio con finale a sorpresa – ma non troppo, la mitica scopa in c… in qualche modo torna – tocca a Burattino senza fichi, La vendetta del fantasma formaggino, Aiuola, La follia della donna, Fossi figo, Essere donna oggi, Pippero, La visione, Vacanza alternativa e Urna. Un repertorio che fa cantare e ballare l’intero pubblico del palazzetto, che scioglie ogni remora con Discomusic e la sfrenata pole dance di Mangoni, il quale attraversa il palazzetto per la sua esibizione, accompagnato dai quattro fedelissimi che hanno scelto il pack dell’amore (da 800 euro) per trascorrere il concerto sul palco e accompagnarlo nelle sue esibizioni. L’architetto-showman è tra i più acclamati della serata, tra scatenati balletti, cambi d’abito e mise sempre meravigliosamente surreali.
Born to be Abramo è l’occasione per presentare ufficialmente Carmelo – uno degli alias più noti di Cosma – che nel corso della serata sarà protagonista di alcune gag col pubblico, a cui fa cantare Viva viva il caz…! sulle note di We will rock you, con Elio divertito a commentare: “Ma chi l’avrebbe mai detto, trent’anni fa, che avremmo fatto cantare una cosa simile a 12 mila persone?”.
Momenti di grande commozione – anche dello stesso Elio – con TVUMDB: le luci dei cellulari accompagnano l’assolo (registrato) di sax di Feiez, scomparso il 23 dicembre 1998, e il pubblico lo ricorda per lunghi minuti intonando “Forza Panino”, esclamazione con battito di mani che da anni accompagna il ricordo del membro del gruppo. Si riprende con Il vitello dai piedi di balsa – dall’inedita chiusura – Luigi il pugilista e una pausa per il cambio d’abiti in cui Dj Mendrisio – indicato come secondo spin off, dopo Mangoni, degli Elii e “interpretato” dal batterista Christian Meyer – e un gruppo di ballerine intrattengono il pubblico in un originale mix di techno e yodel. Il primo ospite della serata, Cristina D’Avena, interpreta Enzo nel brano Piattaforma, sostituendo magistralmente l’interprete originale, Paola Tovaglia, ricordata dalla stessa Cristina. Altro special guest Stefano Bollani, che accompagna il gruppo nell’esecuzione de El Pube, regalando al pubblico un altro momento musicale altissimo. Elio racconta uno dei motivi che l’hanno spinto a chiedere a Bollani di essere presente: dopo l’annuncio dello scioglimento, un giornalista aveva indicato il compositore e pianista come il fondatore degli Elio e le Storie Tese, errore divertente e grossolano considerando che al tempo aveva solo 8 anni e viveva ad Alba.
Ragazza che limoni sola, Gargaroz, i due successi sanremesi La canzone mononota e La terra dei cachi precedono i due giri di bis, intervallati dall’ovazione del pubblico: da Parco Sempione, a Carro passando per Abitudinario e Supergiovane. Chiusura naturalmente affidata aTapparella, quando i 12mila cantano nuovamente a squarciagola “Forza Panino!”.
Elio rinnova più volte il suo stupore: per la partecipazione, per il calore che li avvolge, al punto da esclamare “È una figata sciogliersi”. Pochi gli ospiti, assente annunciato Rocco Tanica, ma forse era giusto che l’affetto fosse tutto per loro, gli Elii, celebrati dal Forum nella loro terra d’origine e nel momento del loro (quasi) addio.
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