Judith Owen dedica una canzone all’Italia, Italy Unbroken. Intanto sta lavorando al nuovo album, combatte le sue paure raccontandole, connette le persone, coccola il cane e vuole volare a New Orleans. L’intervista a Judith Owen, raggiunta telefonicamente nella sua casa di Los Angeles.
Judith Owen
di Davide Muschio Schiavone
Signora Owen come sta è come è la situazione a Los Angeles? E in Galles?
Sto abbastanza bene nonostante questo strano periodo. Parlando con altri artisti abbiamo tutti realizzato che questo periodo ci ha resi più produttivi. Senza sembrare che sia la persona più importante ma è risultato positivo per le persone inserire la musica e l’arte tra le priorità. Perché questo li ha resi più’ connessi tra di loro e meno soli. La musica riesce a dare meglio di qualunque altra forma d’arte. Infatti mi ha sempre aiutata a superare duri ostacoli che ho incontrato nella mia vita e mi ha reso una persona migliore. Infatti questi tempi duri li capisco perfettamente nella mia testa poiché conosco la paura e il panico molto bene. Penso di avere la voce come veicolo per aiutare la gente, per non farla sentire sola. Mi ricordo quando un tempo le persone dicevano “povera italia con Berlusconi” e non devo neanche finire la frase per rendere chiaro il concetto. Questa è una situazione molto strana che è stata resa ancora più strana da tanta disinformazione. Tante cose diverse sono state dette per poi risultare che la verità abitava all’opposto. Ora la gente inizia a uscire e tanti sono intelligenti indossando maschere, guanti e tenendo la distanza tra l’uno e l’altro come sto facendo io. Mentre altra gente fa esattamente l’opposto e pensa che questa pandemia sia finita. Perché si sentono stanchi di questa situazione. Lo so che succede lo stesso nel Regno Unito come in Italia. Da britannica a Los Angeles ho visto che certe nazioni, e cito la Danimarca, hanno preso le giuste misure di sicurezza da subito e hanno saputo gestire al meglio l’emergenza. Qui come nel Regno Unito questa pandemia era vista come una semplice influenza e si diceva che è tutto un inganno e disinformazione. Gli Stati Uniti sono una nazione piena di disinformazione. Il nostro dovere come persone è ascoltare gli scienziati e la scienza se vogliamo superare questo periodo.
Non è però tutto negativo, giusto?
Queste situazioni portano fuori il meglio di noi stessi. Amo l’italia come paese e penso sia il più bello al mondo. Quando ho visto che la gente cantava sui balconi ho pensato che una cosa del genere poteva succedere solo in italia. E la vostra tradizione ed è molto commovente perche anche in una situazione così terribile l’Italia ha dimostrato di avere personalità e carattere.
Che notizie le arrivano dal Galles?
Sentendo gli amici e la famiglia so che la situazione è stata dura ma se la stanno cavando bene. Una delle cose che ho trovato più divertente è stato vedere come la natura in questo periodo ha preso il sopravvento. Potevi vedere mucche e pecore pascolare nelle città deserte. Il cielo qui a Los Angeles non è mai stato cosi’ limpido. Odio che sia servita una situazione estrema per ricordarci cosa davvero conta nella nostra vita. L’uomo e l’essere più intelligente ma anche il più stupido e arrogante. Spero che non torneremo come eravamo prima anche se ne dubito. Non so cosa succederà dopo ma so che l’unica cosa che possiamo fare è ascoltare la scienza.
Non trova surreale che siamo quasi pronti per andare su Marte e poi una influenza mette in ginocchio l’umanità?
Non c’è niente meglio che un po’ distrazione, è come un gioco di prestigio. I soldi che usano per finanziare la trasferta su Marte potrebbero essere usati per le persone che in questo momento stanno perdendo il lavoro o che hanno bisogno di cure mediche. Oppure potremmo andare su Marte e portare il virus la e infettare tutto. E’ tutta una questione di deviare l’attenzione.
Quali sono u dubbi più grandi?
La cosa che mi ha fatto riflettere e impressionato e che in tutto questo l’unico business che non è mai stato colpito è quello delle banche. Si, abbiamo tutti bisogno di soldi e qualcuno di assistenza nel caso succedesse qualcosa. Ma una cosa che non è mai stata fermata nonostante la situazione è stato il riscuotere i prestiti. Non hanno mai congelato i vari mutui per venire incontro alle persone che a causa di questa pandemia hanno perso il lavoro. Anche durante questo duro periodo le persone con debiti sono state inseguite dalle banche come se la pandemia non fosse mai esistita. Nessun partito politico ha fatto niente per fermare questo anche solo momentaneamente come invece è stato fatto in altre nazioni come Italia, Danimarca e Svezia. Ma una nazione capitalista come gli Stati Uniti non da niente per niente. I milioni che servirebbero per andare su Marte potrebbero essere utilizzati per altri scopi: produrre l’equipaggiamento necessario per medici e infermieri o creare fabbriche che si concentrano sulla produzione di ventilatori per far respirare le persone affette dal covid 19. Purtroppo esistono ancora paesi dove i soldi vengono messi prima delle vite umane. Sono una britannica che crede nella salute pubblica, che l’educazione è per tutti quanti e che è contenta di pagare tasse più alte per supportare la gente che ha bisogno di aiuto perché non riesce ad arrivare alla fine mese. Questo per me significa vivere in una civiltà moderna. Soprattutto credo in una società dove l’arte e la musica hanno un grosso impatto sull’educazione partendo dalle scuole. Dove i bambini sono incoraggiati a esprimersi attraverso l’arte. Come ho fatto anche io fortunatamente nel mio passato. Grazie a mio padre ho sempre avuto un posto dove esprimermi. Ora queste cose vengono tagliate per mancanza di fondi e infatti questo ha un grosso impatto sulla salute mentale di molti bambini. Come ad esempio combattere la depressione o i disturbi dell’apprendimento. Musica e arte hanno un grosso impatto nello sviluppo psico-fisico di una persona. La depressione è un rischio concreto e ne so molto su questo aspetto. E’ molto interessante scoprire quante persone sono in prigione perché hanno disturbi mentali dovuti alla mancanza di possibilità di esprimersi. Sono problematiche che potrebbero essere risolte proprio a scuola attraverso l’arte e la musica. Non ci rendiamo proprio conto di quanto queste cose siano necessarie alla nostra crescita. Per quanti millenni l’umanità si e ritrovata a sedersi tutti insieme, cantare e danzare collettivamente.
Il suo nuovo singolo è Hold my Hand: a chi tiene la mano in questo periodo?
La canzone originale è di Jess Glynne. E’ piena di gioia e felicità. Ho fatto questa cover l’anno scorso prima che la pandemia iniziasse. Io sono gallese, una persona malinconica. Il mio cuore e la mia musica si sono sempre indirizzati verso l’opera e la tragedia, soprattutto verso il jazz e il blues. Quando faccio cover leggo sempre i testi perché devono riflettere la mia vita, devo essere capace di osservare la mia vita dentro una canzone. Ho una grossa immaginazione. Quella canzone mi ha colpito nell’anima. Hold my hand parla di romanticismo ma in realtà quello che mi ha colpito di più è stato che parla di quelli come noi che hanno lavorato così duramente per tutta la loro vita per non essere additati come persone deboli e fragili o vulnerabili. Il momento in cui sei capace di dire a voce alta non posso fare tutto questo da sola, non sono in grado di andare avanti con la vita da sola. Basta pretendere di essere come un onnipotente guerriero. Sono stanca di pretendere che posso fare tutto da sola. Sono solitaria e ho creato la mia solitudine. Come ho detto viene da me quella sensazione che è sempre stata presente sin da bambina perché avere la depressione e squilibrio diventa la tua missione, quella di vita di nascondere a tutti la realtà. Tutto quello che faccio o che ho fatto è stato perché nessuno era in grado di vedere chi in realtà io fossi. Perché credevo che se altre persone avessero visto chi in realtà ero sarebbero fuggite via. Molte persone e soprattutto molti britannici non sopportano che qualcuno riesca a vedere le nostre vulnerabilità. Devi raggiungere quel punto dove ti dici for fuck sake, ciò al diavolo tutti per usare un eufemismo. Pensavo che essere coraggiosi significava indossare questa armatura senza mai cadere né mostrare le proprie debolezze. Invece ho realizzato che essere coraggiosi significa essere in grado di mostrare queste fragilità ad altre persone. E’ per questo che questa canzone mi ha colpito così tanto. Ho speso i primi anni del mio matrimonio senza mostrare chi in realtà io fossi. Amo le parole della canzone anche se ho modificato qualcosa. E’ una canzone che canto a tutti. E sopratutto è molto aderente a quello che stiamo attraversando in questo periodo. Non possiamo vedere le persone però possiamo dire ti amo, mi manchi, ho paura, sono preoccupato, sono solo. Sento tutte queste emozioni che una persona umana non può far finta di non percepire. Infatti se lo dici a un’altra persona questa ti risponderà anche io.
Il brano anticipa l’album Both Thing are true: quando nella vita ci possono essere due verità?
E come vedo la mia vita ed è come scrivo la mia musica. Un esempio perfetto di Both things are true è la gente che sta attraversando un momento difficile, la gente che muore attorno a noi. Le strade sono vuote e le città sono fantasma. In Italia le persone stanno soffrendo come mai prima. Allo stesso tempo ci sono uomini e donne sui balconi che cantando tirandosi su lo spirito a vicenda. In Both things are true il mondo è terribile ma c’è questa bellezza e sta succedendo tutto nello stesso momento. Come essere umani abbiamo le potenzialità per essere i migliori o ii peggiori contemporaneamente. La gente vuole credere che la vita è fatta di bianco e nero ma non è così: abbiamo un trilione di grigi. La peggior gente può fare cose buone e persone buone posso fare l’opposto. La vita può essere magnifica e allo stesso momento terribile. E noi tutti lo sappiamo. Ora c’è il covid19, la peggior cosa che sia capitata all’umanità negli ultimi cento anni. La gente muore e soffre ma allo stesso tempo i cieli sono blu, si può respirare aria non inquinata, si possono vedere le stelle. Le famiglie si riavvicinano, i bambini sanno finalmente chi sono i loro genitori. La gente inizia a capire che cosa è davvero importante nella vita. Lo so che è un prezzo altissimo da pagare ma questo è quello che intendo in both things are true. L’una non nega l’altra. Lui era un mostro, un relitto emotivo ma lui era pure un artista e un genio, capace di creare musica pazzesca. Noi tendiamo a credere che si può essere solo una cosa ma non è così. tornando a hold my hand, both things are true io sono una rompipalle, con un disturbo ossessivo-compulsivo, sono prepotente ma la musica che faccio e come se fosse una religione per me. Sono stata creata per questo. Ma allo stesso tempo sono rotta, fragile e faccio fatica e anche se mantengo nella testa la mia malattia tutte e due le cose convivono nella stessa persona. Sono capace di creare bellezza e far sentire bene la gente, riesco a raggiungere le persone in profondità. E’ tutto self-expression e soprattutto è connessioni tra lìuno e l’altro. Both things are true è una frase che uso molto perché trovo che le persone non riescano a vedere una situazione che possa avere due verità.
Oltre al brano di Jess Glynne nel nuovo disco ci saranno altre interpretazioni?
Si, in questo album metà delle canzoni sono cover e l’altra metà sono mie. Il punto è che in Both things are true tutte le canzoni dimostrano la verità su chi sono e cosa so e cosa vedo. Non faccio cover se non suonano verè per me. Deve venire assolutamente dal mio cuore. E’ per questo che funzionano. Le devo modificare per trovare un modo per portarle lontane da quella che sarebbe stata l’originale. Così tu che l’ascolti non ti sembra di aver già sentito quella canzona nella vita tua.
Una caratteristica del suo percorso musicale è il coraggio di sperimentare: questa volta in che direzione ci porta?
Cambio la canzone cercando il suo cuore, trasformandola in una versione più melinconica. Virando più sul jazz come Abba SOS. Ho anche preso una canzone degli anni Cinquanta chiamata Big girls don’t cry ed è irriconoscibile e riprende il mio percorso che nasconde la mia fragilità. Sono stata cresciuta con l’idea non devo mai mostrare cosa in realtà provo. Quindi ho fatto una versione molto triste di September. Non c’è’ nulla che canto che non rappresenta come noi ci sentiamo in realtà. Il mio lavoro è cantare canzoni che raccontano cosa noi tutti stiamo passando o passiamo nella nostra vita. Perché e’ tutto collegato. Voglio ritrovare le vite delle persone nelle mie canzoni. Come Stevie Wonder ha detto la musica non ha confini. Lui è il mio idolo. La musica non ha muri, non ha regole. La musica è la lingua che noi tutti parliamo, è il vocabolario che noi tutti comprendiamo. Tra le mie canzoni originali, che sto aspettando a pubblicare per poter fare i video, c’è Second hand sex both, una canzone di rock britannico che parla di un ragazzo che non si può permettere una bambola per fare sesso e quindi va su craigslist e se la compra di seconda mano. E’ una storia vera. Mi piacciono la stranezza delle persone e le loro storie incredibili. Amo vedere come siamo totalmente fuori di testa. E ho fatto anche una canzone che si chiama America e parla della parte del paese fatta di immigrati. Perché questo è quello che è. Eppure noi siamo qui a parlare di muri e non ci prendiamo cura delle persone che praticamente fanno funzionare questo paese. Che fanno tutto il lavoro che noi non vogliamo fare. E America è molto celtica, è un mix tra gallese e scozzese. Anche solo parlarne mi fa venire la pelle d’oca. Ho un bel po’ di canzoni mie originali pronte per essere rilasciate quando potrò tornare in studio.
Eccoci a Unbroken Italy: come è nato il brano? Cosa la lega all’Italia in maniera così stretta?
Mio padre era un tenore al Covent Garden. Mio padre aveva un amico che era della provincia di Siena e aveva un villa dove andavamo ogni estate quando il Covent Garnden chiudeva. Quel posto era divino. Ho visto il palio ogni anno e mi sono innamorata dell’Italia. La storia, l’arte, l’architettura e il fatto di camminare per le via di una città che ovunque posi lo sguardo respiri storia. Poi c’è il cibo! La vista sembrava presa fuori da un quadro. Poi abbiamo visitato Venezia, Roma e Firenze. L’arte è imporatnte per me. Ho studiato arte a scuola e ne sono sempre stata ossessionata. L’italia è un paese magico. Nonostante tutti i problemi, sopratutto nella politica, riesce a essere un paese stupendo. Ascolto anche tanta musica italiana. Sento che fa parte di me come se fosse nel mio DNA. Italians have the best qualità di vita rispetto ad altri paesi. Mi piace New Orleans proprio perché è molto simile a un paese europeo. E tutto basato sulla qualità della vita. Il mangiare, le persone, la comunità e sopratutto musica. Hold my hand siamo tutti noi. Non voglio più camminare da sola. Non voglio far finta che sto bene da sola. Ho bisogno di persone, di amici pronti a proteggermi e amarmi e che capiscano che cosa sto attraversando. Esserci per l’uno e l’altro. Quando ho visto il video della gente sui balconi sapevo esattamente dove si trovavano e come la gente si sentiva. Un paio di anni fa sono stata a Positano e poi a Napoli, città che mi ha affascinata. Mi ricordo camminare in queste vie strette e dove potevo vedere e sentire la gente cantare. Amo troppo questo. Una cosa del genere non succede da nessun’altra parte nel mondo. E questa è la prima canzone che ho dedicato all’Italia. L’Italia è arte vivente.
In questo periodo ha scritto nuova musica oppure ne ha approfittato per prendersi il suo tempo?
Non avrei mai creduto a nessuno se mi avessero detto che durante questo periodo sarei stata così indaffarata. Non sono mai stata così indaffarata. Ho avuto questa conversazione con amici musicisti. Di solito tutti competono per farsi vedere sui social network. Quello che è successo stavolta è che qualcuno ha staccato la spina su questo sentimento di competizione del tutti contro tutti. E’ come se improvvisamente l’artista fosse libero! Non c’e nessuno che ti ferma, non ci sono regole, nessuno sa che cosa fare o come farlo. Quindi fai quello che vuoi come vuoi tu senza preoccuparti dei numeri. Fermati e fa: è il tempo in cui la gente che ha questa passione deve tirare fuori le sue qualità e performare. Io non lavoro in prima linea. Questa non è roba che io posso fare ma quello che posso fare è di connettermi e intrattenere. Io sono il ponte che connette le persone. Se c’e una cosa che voglio fare, che posso fare è far sentire la gente in condivisione. E’ anche per questo che faccio anche delle piccole commedie . Voglio che la gente rida a mie spese. Non c’e nulla di più bello che far ridere la gente. Mi da un grosso senso di realizzazione.
L’umanità diventerà migliore dopo questa prova oppure in poco tempo tutto tornerà come prima?
E’ migliorata come ho detto prima. Ma probabilmente tornerà come era prima.
La cosa che più le è mancata e come si sente cambiata?
Pensavo fosse tornare in tour ma in realtà no. Mi definisco un ratto di strada, amo viaggiare, amo visitare nuovi posti. Questo mi ha portato a fare cose che non ho mai fatto prima perché ero sempre in tour. Il llockdown mi ha ispirato a fare cose che ho sempre messo in secondo piano. Mi è mancato pensare di non potere prendere un aereo e fare visita a mia sorella. La prima cosa che farò e andare a New Orleans. E grazie a questo lockdown ho anche speso più tempo con il mio cane che non è stato troppo bene. Ho potuto prendermi cura delle persone che ho più vicini. Una delle mie più grosse paure è proprio stare ferma perché poi devo affrontare me stessa . Chi sono io senza tour? E’ saltato fuori che sono sempre la stessa e posso ancora raggiungere persone che hanno bisogno nella mia musica. Continuerò a fare questi show live e a produrre musica. Chi avrebbe mai pensato che in realtà nulla è cambiato per me. Ho tutto a portata di mano in primis il mio pianoforte.
Per il nuovo album ci sono date, anche indicative? E’ previsto un altro singolo per l’estate?
Probabilmente continueremo a rilasciare singoli. E l’album verrà fuori per l’autunno. Per l’estate uscirà una collezione di canzoni estive. Poi rilascerò una canzone dell’album ogni mese. Farò un video e proseguirà il mio show che si chiama For fuck sake. Ci saranno molti contenuti. Una delle cose che ripeto di più nella mia quotidianità è proprio la frase for fuck sake, da voi credo sia e che ca..o.