di DAVIDE DEL RIO
Dopo aver assistito a decine di concerti a Pavia, sono rimasto piacevolmente sorpreso dal numero di spettatori presenti. È stata una grande novità vedere il cortile interno del Castello Visconteo gremito di fan, il che ha ridato speranza a molti per il futuro del panorama musicale cittadino.
Nonostante il grande seguito però, il cantautore salernitano in alcuni momenti ha faticato a imporre la sua forte presenza scenica. E, a mio avviso, in questo non ha aiutato la scelta della scaletta, che vi riporto qua sotto:
Faccio Un Casino
Forever Alone
La tua canzone
Le Luci Della Città
Jet
Come nelle canzoni
Essere liberi
Occhi rossi
E yo mamma
Margherita
Domenica
Flow Easy
Wu-Tang
Fuori di me
Niente che non va
Bomba a mano
Ali sporche
Lontana da me
Siamo morti insieme
È sempre bello
La musica non c’è
Faccia da rapina
L’ordine delle canzoni sembrava avere un andamento altalenante nel quale si alternavano eccessivamente momenti di forte coinvolgimento a momenti in cui il pubblico sembrava più distante. Sono rimasto particolarmente colpito dall’esecuzione live di “Wu-Tang” in cui Coez ha mostrato un’attitudine totalmente diversa, complice il ritmo veloce e sostenuto del brano che ha fatto ballare tutti i presenti. Inoltre il cantante ha cambiato alcuni aspetti della canzone, rendendola molto più orecchiabile e coinvolgente. C’è da dire che Coez resta comunque un grande artista, fatto dimostrato dal caloroso affetto generale da parte del pubblico. Basti pensare che alla fine del concerto ci sia stato un boato fragoroso già alle prime note di “È sempre bello” e “La musica non c’è”. Ho trovato inusuale la scelta di chiudere l’esibizione con “Faccia da rapina”. È stato comunque un bel concerto nonostante qualche perplessità sulla scaletta: la qualità musicale mostrata sul palco si trova difficilmente altrove; in più a Pavia non capita spesso di ospitare artisti del calibro di Coez, men che meno in un contesto come quello del Castello Visconteo, quindi il concerto è stato comunque come un successo.