E’ un brano che segna il vuoto prima di un nuovo periodo, visto che all’inizio dell’anno scorso ho pubblicato il mio primo ep “Piano Sequenza”, di svegliarmi dal torpore di questa pausa e di delineare uno stacco.
Volevo raccontare com’è sentirsi alienati e intrappolati in una routine lavorativa (e non), mentre il futuro incombe spaventoso senza sosta. D’impatto può sembrare un brano di rassegnazione, nel primo verse infatti è così, ma nel secondo c’è una carica anche di rabbia e di sfida verso il futuro. Mi piace mescolare il cantautorato a sonorità pop-urban ed elettroniche, ispirandomi alla scrittura rap e giocando con la voce. Le tematiche che cerco di affrontare nascono dal disagio sociale ed economico, da ciò che mi accomuna agli altri: l’ansia del futuro e la contemporaneità, alle volte tramite storytelling. Mi piaceva l’idea di accostare un’estetica più minimalista e meno colorata rispetto ai miei brani precedenti: questo bianco in mezzo al prato (che va a fuoco come nel brano) con un pugnale colorato in mano rappresenta una sorta di dualismo costante che vivo nelle scelte e nel gusto estetico. Sono immersa in questo mondo da quando ho 11 anni, ho iniziato scrivendo testi in inglese poi in italiano e iscrivendomi ad un corso di canto-teatro gratuito nella mia scuola superiore. Durante gli anni ho raccolto molteplici esperienze, tra cui casting, stage, trasferte per concorsi, concerti e altre iniziative, e ho lavorato come commessa e cameriera per pagarmi gli studi di canto, chitarra e tutto ciò che serve per poter continuare a seguire questa passione. Attualmente studio composizione pop rock al conservatorio di Brescia. La cosa che amo fare sono i concerti, creare un’atmosfera, e sperare possano essere una catarsi. Sono molto legata alla danza, all’arte e al musical, e grazie all’aiuto del mio team di amici ho vestiti unici per le mie esibizioni e grafiche.